La segreteria regionale Fvm-Sivemp ha inviato nei giorni scorsi alla Segreteria regionale per la sanità e alla Direzione personale del Ssr le proprie dettagliate osservazioni e proposte di modifica alle Linee guida per la predisposizione dell’Atto aziendale e per l’organizzazione del Dipartimento di prevenzione delle aziende Ulss, ricevute dalle organizzazioni sindacali lo scorso 15 marzo e classificate come “definitive” dalla Regione Veneto. «Non avendo potuto inviare in precedenza le osservazioni ai documenti in oggetto poiché non interpellati nei tempi di norma – afferma nella nota il segretario regionale Fvm-Sivemp, Roberto Poggiani – trasmettiamo ora le nostre proposte di modifica». Poggiani ricostruisce l’intera vicenda deplorando che «atti di tale rilevanza vengono promanati senza neppure un momento di informazione preventiva». Di seguito i testi delle osservazioni ai due documenti
Venerdì 15 marzo Fvm-Sivemp ha ricevuto dalla Direzione personale del Ssr le linee guida per la predisposizione dell’Atto aziendale, l’organizzazione del Dipartimento di prevenzione e l’organizzazione del Distretto socio-sanitario. I documenti, accompagnati da una tabella delle strutture complesse non ospedaliere della Regione Veneto, venivano classificati come “definitivi” nella mail di accompagnamento che faceva espresso riferimento alla riunione con i sindacati della dirigenza del 18 febbraio 2013 in Regione.
Il segretario regionale Fvm-Sivemp ricorda di aver inviato in data 1° marzo, entro i termini indicati dalla Direzione personale del Ssr, le proprie osservazioni agli “Indirizzi degli atti aziendali” che erano stati anticipati in riunione il 18 febbraio e poi inviati dalla Regione Veneto alle organizzazioni sindacali in data 20 febbraio.
«In una prima fase – spiega Poggiani – la predisposizione delle linee guida dell’Atto aziendale è stata quindi caratterizzata da un percorso che ha visto anche momenti di incontro con i sindacati e possibilità di presentare osservazioni. Le linee guida per l’organizzazione del Dipartimento di prevenzione e dei Distretti socio sanitari sono giunte invece totalmente inaspettate. Anche le linee guida per l’Atto aziendale hanno subito, peraltro, nell’ultima versione modifiche nella parte relativa al Dipartimento di prevenzione. Senza dare alle organizzazione sindacali la possibilità di formulare osservazioni, visto che tutti i testi ci sono stati inviati e presentati ora come definitivi. Ovvio che questa circostanza ha reso necessario da parte nostra la modifica e l’integrazione delle precedenti osservazioni presentate in data 1 marzo 2013».
Quanto alla mancata informazione preventiva, il segretario regionale osserva: «Si tratta di un comportamento che non appare certo in linea con il protocollo regionale di confronto siglato in data 1 giugno 2006 tra l’assessore alle politiche sanitarie pro tempore e le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e veterinaria».
Le osservazioni di Fvm-Sivemp prendono le mosse, in via preliminare, dalla mancanza nei testi in questione di alcuni importanti e recenti riferimenti normativi, come il decreto legge 158/2012 convertito con legge 189/2012 (cd decreto Balduzzi), la relativa circolare ministeriale esplicativa sull’organizzazione del Dipartimento di prevenzione del 27 febbraio 2013, la legge regionale 46/2012 che ha modificato il Piano Socio-Sanitario Regionale 2012-2016 approvato con legge regionale 23/2012. Anche la recentissima legge regionale numero 3 del 19 marzo 2012 (pubblicata sul Bur del 22 marzo) interviene ora nella programmazione: con l’articolo 10 viene portato il contratto dei direttori generali Asl ad un massimo di sessanta mesi (cinque anni) mettendo in discussione quindi una previsione che vede la durata degli incarichi fiduciari dei direttori di dipartimento legati al mandato a 2 o 3 anni.
«Nel momento in cui viene prevista la razionalizzazione e la riduzione delle strutture semplici e strutture complesse – argomenta Poggiani – dobbiamo rilevare che, anche in questa occasione, viene ignorata la cronica carenza degli organici dei servizi veterinari veneti, ormai arrivata a livelli intollerabili. Un impoverimento che finirà per produrre anche pesanti ricadute sul mondo produttivo veneto, mettendone a rischio l’eccellenza».
E aggiunge: «In questo quadro di oggettiva difficoltà suscita non poca preoccupazione anche l’incertezza che sembra interessare il destino dei servizi veterinari regionali. Per una piena operatività della veterinaria pubblica veneta è necessaria infatti una chiara definizione del modello organizzativo regionale, inserito dalla legislazione vigente a tutti gli effetti nella catena di comando e tra i livelli dell’autorità competente».
Le Osservazioni alle Linee guida per la predisposizione dell’Atto aziendale
Le Osservazioni alle Linee guida per l’organizzazione del Dipartimento di prevenzione
A cura Ufficio stampa Sivemp Veneto – 28 marzo 2013 – riproduzione riservata