L’ennesimo attentato alla incolumità di un medico veterinario dirigente del Ssn, che ha visto una giovane collega Veterinario dirigente della ATS della Sardegna minacciata con un coltello puntato al collo mentre operava in un macello al fine di garantire il benessere animale e la salubrità delle carni macellate, richiede una immediata presa di posizione e non consente ulteriori tentennamenti delle istituzioni. Grasselli (Sivemp) scrive ai ministri della Salute e dell’Interno e chiede una convocazione urgente
Il Segretario nazionale del SIVeMP, Aldo Grasselli, ha inviato una lettera al ministro della Salute, Giulia Grillo e al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sottolineando come non possano pensare di aver risposto efficacemente alla richiesta di intervento adeguato che da anni il SIVeMP rivolge.
L’unica iniziativa adottata un po’ ovunque dalle ASL, il piano di rotazione del personale, è infatti servita solo a delegittimare i veterinari ufficiali trasferiti e non risolve i problemi: “La “rotazione” mette sempre gente nuova (e meno esperta) davanti a problemi vecchi. Nei casi più pericolosi mette a rotazione nuovi bersagli davanti alla roulette russa”, scrive il Segretario Nazionale all’indirizzo dei ministri.
“Chi va a lavorare in sostituzione di un collega in un posto dove le condizioni non sono cambiate, dovrà difendersi da pericoli che non sono stati rimossi. Dove ci sono operatori che ritengono di poter impunemente infrangere le leggi continuando a farla franca e non si interviene con la forza necessaria di tutta la pubblica amministrazione, sembra che sia stato trasferito per punizione proprio il collega che ha lavorato con giusto rigore“.
“Ciò che noi abbiamo sempre chiesto, una soluzione indubbiamente più costosa, ma più efficace se non si vuole che i danni li subiscano in prima persona i singoli veterinari – scrive Grasselli – consiste nell’affrontare e presidiare le situazioni più critiche con équipe di più veterinari e tecnici della prevenzione. Nessun veterinario ufficiale di polizia giudiziaria (dirigente o convenzionato) può essere inviato ad agire nelle sue funzioni preventive e soprattutto repressive senza la dovuta copertura nei territori a legalità limitata e nelle aziende zootecniche o alimentari i cui titolari o operatori alimentari manifestano resistenza alle norme di sanità pubblica”.
“L’attività dei Servizi Veterinari si realizza grazie alla dedizione, alla serietà e all’impegno dei veterinari ufficiali. Il raggiungimento di standard di sicurezza sanitaria indispensabili alla nostra economia dipende dalla serenità ed efficacia del loro lavoro. Non vorremo che l’inerzia delle istituzioni dopo questa ennesima chiamata ci costringa ad attuare azioni sindacali emergenziali quanto dannose per l’economia nazionale” conclude Grasselli, esortando i Ministri ad una convocazione per affrontare nel dettaglio la problematica e formulare proposte.