È praticamente da quando si è insediato, che il presidente Luca Zaia cerca di dare una svolta a un altro settore finito nel mirino delle cronache durante l’era del suo predecessore Giancarlo Galan: la gestione delle assicurazioni delle Ulss venete. Per anni, pur con gare svolte, è rimasto praticamente tutto in mano (21 Ulss su 22) a una società veneta, Assidoge, gestita da un broker di Mirano, Giuliano Benetti, recentemente scomparso. Nelle scorse settimane un’inchiesta del Sole24Ore ricordava che quest’unica società locale si è assicurata, vincendo praticamente sempre le gare, appalti per 80 milioni di euro l’anno, con una provvigione tra il 10 e il 14 percento. Zaia tenta la svolta. Ma gli esiti si vedrà per ora non sono stati risolutivi. (nella foto la sede del Tar del Veneto).
LO STOP Al ROMENI
Zaia tenta la svolta. Prima con una gara accentrata regionale da 76 milioni di euro per individuare un’unica compagnia assicurativa (peraltro in quel frangente quindi non si interviene sul ruolo di broker, cioè di “procacciatore di assicurazioni”, che era quello di Assidoge). Però finisce male perché stranamente c’è un unico concorrente, la compagna romena City Insurance, alla quale viene revocato tutto per un’inchiesta aperta dalla Guardia di finanza.
GARA PER UN NUOVO BROKER
Si cambia tutto: la Regione invita le Ulss a gestirsi in proprio i danni fino a 500mila euro e decide di indire una gara affidata all’Azienda per individuare un broker assicurativo che affianchi le Ulss sia per individuare un’assicurazione per le cause sopra i 500mila euro, sia per aiutarle nella gestione “in casa” del resto delle pratiche. L’idea è che si vada a dividere le gare future in 5 lotti (Verona; Vicenza; Padova-Rovigo; Treviso-Belluno, Venezia) e indire una gara anche per la liquidazione operativa dei danni dacause sotto i 500mila euro. Prima però va individuato il broker: la gara è da 7,5 milioni come base d’asta, per la durata di 6 anni. Si fa la procedura, e viene individuato come vincitore il colosso Willis, assieme all’Arena broker srl, davanti alla Assidea/Assiteca e alla Marsh, colosso internazionale (in Italia ha un’inserzione fissa in prima pagina del Sole24Ore)
GARA DA RIFARE
L’aggiudicazione va alla Willis: viene firmata in febbraio. Ma la Marsh non ci sta e ottiene già in primavera un primo provvisorio stop dal Tar Veneto, a cui ha presentato ricorso. Tutto si ferma subito. E nei giorni scorsi il Tar ha depositato la sentenza che dà torto alla Regione. Curiosamente, i giudici veneziani bocciano una serie lunghissima di motivi di ricorso presentati dai legali milanesi Stefano Sacchetto e Stefano Soncini per la Marsh. Ma le danno ragione per un unico motivo: la commissione aggiudicatrice dell’appalto doveva essere formata da funzionari “della stazione appaltante”, salvo specifica motivazione per carenza di professionalità presenti. Invece sono stati nominati l’avv. Roberta Sardos Albertini, docente di farmacologia, dell’Azienda universitaria ospedaliera di Verona, e l’avv. Amieto Cattarin dell’Ulss di Verona, assieme al presidente Nicola De Conti, dirigente regionale. Per il Tar quindi si annulla tutto e va riavviato l’iter a partire dalla nomina della commissione aggiudicatrice. ma la Regione non ci sta: la giunta Zaia ha deliberato il ricorso al Consiglio di Stato. Intanto si sta fermi.
Il Giornale di Vicenza – 24 agosto 2014