Lo ha detto ieri pomeriggio a Ginevra il ministro della Salute durante i lavori della 65ª Assemblea generale dell’Organizzaione mondiale della sanità. “Prima di tagliare la spesa si pensi a fare un uso migliore delle risorse, come stiamo facendo in Italia”. L’intervento integrale.
“Il tema scelto per quest’anno, cioè l’accesso universale ai sistemi sanitari è cruciale”, ha detto il Ministro, “perchè la crisi economica e finanziaria che noi viviamo rischia non soltanto di arrestare il cammino verso la copertura sanitaria universale di quei Paesi che hanno un basso livello di protezione sanitaria, ma comporta allo stesso tempo un dibattito all’interno dei Paesi che hanno questa copertura universale e anche in quelli che hanno scelto di assicurarla stabilendo dei sistemi di protezione globale ed equa della salute, organizzando cioè un servizio sanitario nazionale”.
“Per gli uni e per gli altri – ha proseguito – la risposta del recentissimo Rapporto Oms sulla salute nel mondo è molto chiara: non si tratta di indebolire la copertura universale o di abbandonarla per i Paesi che sono sulla via di adottarla, ma si tratta di fare un uso migliore delle risorse. Come è stato detto con efficacia dalla direttrice generale dell’Oms, prima di cercare le voci di riduzione di spesa per le cure mediche, i sistemi di salute devono dotarsi di migliori sistemi di acquisto, utilizzare più e meglio i medicinali generici, ottimizzare gli incentivi per le prestazioni, razionalizzare le procedure di finanziamento e di amministrazione, rafforzare le relazioni tra i servizi specialistici nel campo della salute e i servizi che si occupano degli altri determinanti della salute, come prima del mio intervento è stato affermato dal Ministro della Salute della Danimarca, presidente di turno dell’Unione europea”.
“In una parola – ha sottolineato Balduzzi – dobbiamo spendere meno e spendere meglio, difendendo con cura il livello dei servizi sanitari nella loro qualità. È il cammino lungo il quale il mio Paese, l’Italia, è impegnata da diversi anni e vi confermo che nel 2011 le spese per la salute hanno conosciuto una sostanziale stabilità mantenendo nel contempo livelli di qualità nei servizi sanitari, cercando altresì di ridurre le diseguaglianze regionali”.
“Il Rapporto dell’Oms – ha proseguito – si caratterizza anche per il suo approccio culturale legato alla lunga storia dell’Organizzazione: la salute è promozione, è prevenzione, è cura, è riabilitazione. E solo la copertura universale può farsi carico di tutti i profili del diritto alla salute. L’Italia si impegna lungo il cammino tracciato dal Rapporto aggiungendo un supplemento di attenzione agli sforzi che i Paesi che non hanno ancora potuto accedere alla copertura universale stanno facendo”.
“A questo proposito – ha sottolineato – credo che sia necessario avere consapevolezza che non si tratta solamente di un problema di risorse finanziarie, ma soprattutto di capacità e di esperienza. Su questo punto i Paesi più sviluppati nell’ambito della salute devono continuare a mettersi a disposizione degli altri Paesi proponendo loro un aiuto concreto in particolare sul terreno dell’organizzazione sanitaria, compresa l’organizzazione dei servizi che riguardano sia la qualità e la sicurezza dell’alimentazione e della nutrizione, sia la lotta contro le malattie sessualmente trasmissibili”.
“Vorrei in conclusione ricordare che l’art.32 della Costituzione italiana, entrata in vigore nel 1948, afferma che la Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Per la prima volta nella storia il diritto alla salute entra nel diritto costituzionale. La legge che nel 1978 ha dato applicazione a questa norma costituzionale ha disegnato un sistema a copertura universale, in modo che nessuna persona possa diventare indigente a causa dei costi della sanità. È lo stesso programma dell’Oms, la sua essenza. La globalizzazione delle malattie ci impone un supplemento di Oms”.
“Non possiamo fare a meno dell’Oms – ha concluso Balduzzi – di un’Oms riformata e rinforzata, anche nelle sue articolazioni regionali. A questa Oms l’Italia continuerà ad apportare il suo contributo e ad esprimere la propria gratitudine”.
quotidianosanita.it – 22 maggio 2012