L’anno dell’Expo non potrebbe chiudere sotto i migliori auspici per l’export agroalimentare italiano che vede concretizzarsi sempre più la quota record di oltre 36 miliardi di euro. E se nei primi nove mesi il valore delle vendite all’estero ha raggiunto i 27 miliardi, ieri la Coldiretti ha certificato un altro record: per le feste natalizie e di fine anno gli acquisti nel mondo di prodotti agroalimentari italiani supereranno i tre miliardi, in crescita dell’8% sull’anno scorso.
Nel corso ieri dell’assemblea nazionale dell’organizzazione agricola guidata da Roberto Moncalvo, è stata presentata l’analisi sui flussi commerciali focalizzata sull’ultimo periodo dell’anno.
«Ad aumentare – sottolinea la Coldiretti – è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+19%) ai panettoni (+9%), ma crescono anche i vini (+8%), la pasta (+7%) e i formaggi (+4%). Un record ottenuto nonostante l’embargo della Russia, che ha sancito a partire dal 6 agosto 2014 il divieto totale all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi». Mai così tanti brindisi come quest’anno nel mondo saranno made in Italy con la domanda che – sottolinea la Coldiretti – è cresciuta in valore del 50% in Gran Bretagna e del 32% negli Stati Uniti, che si classificano rispettivamente come il primo e il secondo mercato di sbocco delle bollicine italiane, seguite dai mercati tedeschi.
«Il record fatto segnare sulle tavole del Natale straniere è significativo delle grandi potenzialità che ha l’agroalimentare italiano, che traina la ripresa dell’intero made in Italy», spiega il presidente Moncalvo che aggiunge: «L’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare con una più efficace tutela nei confronti della agropirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti copiati che nulla hanno a che fare con la realtà nazionale. All’estero – afferma Moncalvo – sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre. In questo contesto è particolarmente significativo il piano per l’export annunciato dal Governo che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’italian sounding all’estero».
È anche attraverso queste azioni, accompagnate dal piano dell’Ice per rafforzare le esportazioni che si dovrebbe raggiungere l’obiettivo, annunciato proprio a Expo, di un valore dell’export di 50 miliardi entro il 2020. Le potenzialità ci sono, quello che occorre è lavorare sull’organizzazione e sul miglioramento della logistica.
Nell’ambito dell’assemblea nazionale, Coldiretti ha fatto anche un bilancio dell’annata agraria analizzando i dati diffusi dall’ufficio statistico europeo Eurostat. Nel 2015, nonostante le difficoltà di alcuni settori chiave dell’agricoltura come quello zootecnico, il reddito degli agricoltori italiani è cresciuto dell’8,7%. Dato confortante rispetto alla media europea del -4,3%. Secondo Coldiretti il risultato è dovuto anche all’elevato grado di multifunzionalità che l’agricoltura italiana ha saputo realizzare, allargando l’attività principale di coltivazione e allevamento ad altre formule economiche come la trasformazione in azienda dei prodotti, l’ospitalità turistica, le reti d’impresa, la produzione di energia da fonti rinnovabili. «Dall’analisi esce confermata la strategicità del settore agricolo a sostegno della ripresa del Paese ma anche la permanenza di grandi distorsioni con i prodotti della terra sottopagati dove è presente un forte squilibrio del potere contrattuale dal campo alla tavola», commenta il presidente Moncalvo.
Roberto Iotti – Il Sole 24 Ore – 17 dicembre 2015