«Se nei nostri ospedali manca personale specializzato come pediatri e anestesisti, perché allora l’Usl firma delle convenzioni con Cles e Bolzano per far andare là i nostri medici a gettone? E se la Regione non ha i soldi per autorizzare le assunzioni del personale mancante, perché si raddoppiano i compensi della dirigenza strategica, unico caso in tutto il Veneto?».
I costi della dirigenza strategica
«Perché, quando si chiede personale in più o soltanto in sostituzione di quello mancante, dalla Regione riceviamo soltanto dei no, come ha ben detto ieri sul Corriere delle Alpi il segretario della Fp Cgil, Della Giacoma? E perché, invece, quando si tratta di pagare i premi ai dirigenti della direzione generale, i soldi si trovano?». Barutta si dice allibito per quanto sta avvenendo. Sotto la lente ci sono i compensi dei direttori generale, sanitario, amministrativo e del sociale. «Ho controllato i compensi di tutte le Usl venete e quello che è emerso è che l’aumento stratosferico c’è stato solo alla dirigenza della nostra Usl, grazie a un premio di risultato di ben 75.592 euro».
Il sindacalista spiega meglio la situazione. «Se nel 2016, un anno prima della fusione delle due aziende sanitarie, i vertici dirigenziali bellunesi percepivano uno stipendio medio di 110.584, nel 2017, con la fusione, sono passati a 207.289 euro, una somma che è quasi il doppio della precedente e questo in virtù di un premio di risultato da quasi 100 mila euro. Ma quale risultato dovevano conquistare per ottenere in cambio questa somma?», si chiede l’esponente dell’Anaao. «Se controllo le altre aziende (i dati dell’Usl 2, 4, 7 e 8 non sono disponibili) con la fusione c’è stato un aumento medio di 20 mila euro; in alcuni casi non c’è neanche stato come per l’Usl 5 Polesana. Ma nessuno ha preso alcun premio, ad esclusione dei 7 euro andati ai direttori dell’Usl Serenissima».
Le convenzioni per carenza di personale
«L’Usl Dolomiti dice da tempo che mancano professionisti come pediatri e anestesisti. Per la Pediatria, in particolare, dove si contano 4 medici (una è rientrata dalla maternità e quindi non fa notti né festivi) a Belluno e 5, compreso il primario, a Feltre, l’azienda ha sottoscritto delle convenzioni con gli ospedali di Napoli e di Genova. Per sopperire alla carenza di medici, si pagano questi specialisti 1.200 euro per un turno di 12 ore. E fin qui tutto bene, se non fosse che, sempre la nostra azienda, ha sottoscritto una convenzione (valida dal primo maggio di quest’anno al 30 aprile 2021) per mandare pediatri dell’ospedale di Feltre a fare turni notturni di 12 ore all’ospedale di Cles, pagati però 70 euro all’ora. Ma c’è anche un accordo con l’azienda di Bolzano per inviare anestesisti dalla nostra Usl a fare turni diurni per 926 euro e notturni per 962 euro dal primo marzo 2019 al 20 febbraio 2020». «Allora», conclude Luca Barutta, «se mancano i pediatri e gli anestesisti, perché sguarnire i nostri reparti per mandare i nostri medici a fare dei turni fuori provincia? E perché si firmano accordi affinché questi percepiscano compensi inferiori a quelli che l’Usl Dolomiti stessa garantisce a quelli che vengono da altre province per sopperire alla nostra carenza? Forse i conti potrebbero essere fatti meglio»
Il Corriere delle Alpi