Il Governo ha presentato il maximendamento al Milleproroghe, che sarà blindato in aula alla Camera dalla fiducia, autorizzata nel corso di un Consiglio dei ministri straordinario, durato solo dieci minuti. Il maxiemendamento presentato dal governo è interamente sostitutivo del decreto milleproroghe, ha annunciato il presidente di turno di Montecitorio, Maurizio Lupi. Il governo, ha poi aggiunto Lupi, ha annunciato la decisione di porre la fiducia. Da domani mattina, venerdì 25 febbraio, le dichiarazioni di voto in aula. Alle
La disponibilità del Governo a modificare il testo del decreto milleproroghe era stata annunciata questa mattina in aula il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che aveva preso la parola in aula alla Camera alle ripresa dei lavori sul decreto legge, dopo lo stop di ieri al provvedimento del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Una decina i punti da correggere illustrati dal ministro dell’Economia in aula. La seduta é stata sospesa fino alle 20 di stasera. Poi ripresa pochi minuti per presentare il maxiemendamento, come annunciato tra l’altroo dal sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti.
Sabato il via libera definitivo del Senato
Il decreto legge milleproroghe tornerà in Senato venerdì pomeriggio all’esame delle commissioni Affari costituzionali, in sede referente, e Bilancio, per i profili di copertura. Il provvedimento sarà in aula sabato mattina alle 11 per la discussione generale. Alle 14 ci saranno le dichiarazioni voto e intorno alle 15 il voto finale. Probabile l’apposizione della fiducia anche in Senato.
Le modifiche chieste da Napolitano
Viene modificata la parte del milleproroghe che prevedeva il blocco delle graduatorie dei precari fino al 2012. Tremontii ha spiegato in aula che «la normativa sui precari scuola, assunzione per provincia» é tra le parti del testo su cui, a seguito delle consultazioni di questi giorni, si può aprire una discussione tra le forze politiche. «Stiamo affrontando con gli uffici la questione. Secondo me si trattava di un buon compromesso», ha detto il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Nel mirino anche la normativa sul personale Consob, le disposizioni sugli immobili acquisiti a seguito di esproprio per Roma Capitale e le norme che consentono alle città con oltre un milione di abitanti di portare da 12 a 15 il numero degli assessori e di non rispettare il taglio del 20% imposto dalle norme sui risparmi della spesa pubblica. Stop anche alle disposizioni sugli incroci tra Tv e giornali, il blocco delle demolizioni delle abitazioni abusive campane, le concessioni relative ai contratti nella zona dell’Etna e le nuove regole per conseguire il titolo per il salvamento acquatico.
I “Responsabili” che chiedono di espungere la parte sull’anatocismo bancario
Il governo é alle prese anche con la “grana” dei “Responsabi”, il gruppo guidato alla Camera da Saverio Romano e Silvano Moffa: il gruppo minaccia di non votare il provvedimento se non verrà espunta la parte sull’anatocismo bancario. In pratica, i responsabili vogliono che non ci siano agevolazioni alle banche per quanto riguarda i termini per fare ricorso. Nella norma corretta resta fermo il principio che «la prescrizione relativa ai diritti nascenti dall’annotazione in conto inizia a decorrere dal giorno dell’annotazione stessa». Ma il nuovo testo prevede che «in ogni caso non si fa luogo alla restituzione degli importi già pagati».
Questa mattina Tremonti al Quirinale
Questa mattina il ministro Tremonti è salito al Quirinale per trovare una via d’uscita dopo la lettera di Napolitano ai presidenti delle Camere e al premier Giorgio Napolitano nella quale il capo dello stato ha duramente criticato gli «argomenti eterogenei e la prassi anticostituzionale».
Malumori nel Pdl, mentre il Pd chiede di tornare al testo originario
C’è stato uno scontro in conferenza dei capigruppo sul milleproroghe: le opposizioni attaccano: «resta un milletasse», la maggioranza minaccia: «così si va alla fiducia». La disponibilità mostrata dal ministro Tremonti di espungere dal testo alcuni aspetti che riguardano, a detta di esponenti del Pdl, per lo più «il Mezzogiorno e Roma» ha causato malumori anche nel partito di Berlusconi. Tanto che sarebbero in corso alcune riunioni tra parlamentari del Sud per stabilire cosa fare. Per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, il governo mostra «divisioni e confusione mentale» davanti alla necessità di modificare il decreto milleproroghe. Per Bersani «è un pasticcio e c’è una palese divisione nel governo. È inutile che rubino un voto in più o in meno in Parlamento, perchè all’atto pratico la propulsione del governo è esaurita. Quello che vediamo sono divisioni e confusione mentale». Immediata la risposta del leader della Lega, Umberto Bossi:«è una finta confusione». Per il vicecapogruppo dell’Italia dei valori alla Camera, Antonio Borghesi. «le modifiche lasciano intatte alcuni nodi fondamentali, come le questioni relative alle banche e alla tassazione dei fondi d’investimento, quella che di fatto é uno schiaffo a chi ha pagato interessi non dovuti. Tutta una serie di misure sbagliate restano e si tratta di misure che non hanno avuto un iter parlamentare».
24 febbraio 2011 – ilsole24ore.com