La commissione ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Nicola Finco, ha approvato a maggioranza, con i voti di Pdl e Lega Nord e il parere contrario di Pd e Sinistra veneta, il piano strategico di risanamento dell’Arpav presentato dalla Giunta. Dal piano è stata stralciata, su proposta del presidente Finco, la riduzione del numero delle sedi periferiche di Arpav, che verrà affrontata in un secondo momento sulla base di un calcolo più approfondito dei costi che esse comportano in relazione ai servizi prodotti. E’ stato, inoltre, convenuto che il direttore di Arpav relazionerà ogni sei mesi alle commissioni consiliari sull’andamento delle attività dell’agenzia. Rimane ancora aperta la questione del finanziamento Nella proposta di bilancio 2012 presentata dalla giunta per il momento prevede uno stanziamento di 49 milioni, mentre la cifra giudicata necessaria si aggira attorno ai 62 milioni di euro.
Il piano elaborato dalla nuova dirigenza di Arpav, guidata da Carlo Emanuele Pepe, punta molto sulla razionalizzazione dei costi prevedendo una stretta alle spese di gestione ordinaria di quasi 5,8 milioni di euro, la vendita di 36 dei 229 “automezzi grigi” che compongono la ‘flotta’ delle vetture di servizio, la vendita delle sedi provinciali di Belluno, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza con un ricavo ipotizzato nell’ordine di 15 milioni di euro, la cessione del battello oceanografico, la concentrazione dei laboratori di analisi in tre poli (Verona, Venezia e Treviso) e una riduzione del numero di dirigenti (da 127 a 115) e del personale (da 1132 a 1035). Il piano prevede di ridurre il bilancio dell’Arpav dagli 85,8 milioni di euro previsti a inizio del 2011 (e di cui 49, cioè il 57 per cento, finanziato con il fondo sanitario regionale) ai 57,2 in previsione per il 2014. “Il no espresso dai consiglieri del gruppo Pd, Fracasso Puppato, Ruzzante e Azzalin è stato motivato dal fatto che il provvedimento prioritario dal quale ripartire è quello di assicurare le risorse per il funzionamento, ovvero 62 milioni di euro, molti di più rispetto ai 49 messi attualmente a disposizione da parte della Giunta. Contemporaneamente l’altro fronte da aggredire è quello del debito creato dalla precedente gestione di Arpav, cosa che va fatta con l’adozione di una misura straordinaria decisa in sede di Consiglio regionale”.Sempre sul piano finanziario le opposizioni PD e FSV, hanno chiesto alla Giunta uno sforzo straordinario, sempre in bilancio 2012, per garantire i 29 milioni di euro che servono per colmare i debiti accumulati soprattutto nei confronti dei fornitori. “Tagliare i costi vivi e diminuire il numero di dirigenti significa aver imboccato la strada giusta. Fra sei mesi ci ritroveremo per verificare l’operatività del piano”. Così il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond ha espresso il suo parere favorevole e quello del vicecapogruppo Piergiorgio Cortelazzo. “In questi mesi – ha concluso – la situazione dell’Arpav è migliorata, adesso dobbiamo andare avanti con determinazione per completare la riforma di Arpav che era non più rinviabile”.
“Ho chiesto personalmente lo stralcio del programma di dismissioni delle sedi Arpav, restituendo alla Giunta il mandato di valutare caso per caso i costi e le competenze dei vari distaccamenti. Su questo secondo Piano, la Commissione Ambiente che presiedo avrà titolo ad esprimersi, considerando la situazione economica di Arpav che necessita di una soluzione”. Così il presidente della VII Commissione, il leghista Nicola Finco, commenta quanto deciso nella seduta riguardo al Piano di rientro dell’Azienda regionale per l’ambiente.
“Assieme agli alleati del Pdl – spiega Finco – abbiamo dato parere favorevole alla proposta illustrata dal dg Carlo Emanuele Pepe e decisa dalla Giunta, che punta tra le altre cose a razionalizzare i costi e a ridurre il numero dei dirigenti. Un distinguo è stato fatto per la parte riguardante le sedi, che presentano caratteristiche differenti e per cui va steso un programma che tenga conto delle singole specificità. Penso ad esempio alla posizione sul territorio piuttosto che al ruolo, alle attività, ai costi di gestione. Per questo, in attesa di un Piano dettagliato da parte della Giunta, abbiamo intanto dato parere favorevole alla diminuzione dei costi dei dirigenti e delle spese vive. Dopo di che, valuteremo caso per caso”.
27 gennaio 2012