Via libera in Stato-Regioni all’intesa col Governo sul riparto del fondo sanitario nazionale per il 2011 che ammonta a oltre 106 miliardi di euro. Lo ha annunciato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che ha anche precisato che la prossima settimana é prevista una verifica dei dati legati alla mobilità sanitaria interregionale. Nel riparto finale le Regioni per riequilibrare le somme mancanti rispetto allo scorso anno hanno utilizzato, come già anticipato, i 347,5 milioni assegnati come copertura del ticket sulla specialistica per i primi cinque mesi dell’anno e i 70 milioni inizialmente vincolati alla copertura delle spese per le Asl delle visite fiscali, a loro carico come stabilito da una sentenza della Corte costituzionale.
Alla somma totale poi si sono aggiunti ulteriori 70 milioni presi in parte dagli obiettivi di piano (il cui riparto quindi, che avevamo già pubblicato e che ripubblichiamo di seguito, cambia) e in parte dalla quota per l’abbattimento di animali infetti. Sono quelli che vanno ad ammortizzare la quota accantonata per le visite fiscali a carico delle aziende secondo una sentenza della Corte costituzionale.
Nella tabella sono comprese anche, secondo l’accordo siglato dalle Regioni, le quote relative alla copertura totale del ticket sulla specialistica.
In realtà l’accordo col Governo non prevede tale assegnazione e, quindi, la colonna al netto dei 486,5 milioni necessari per il periodo giugno-dicembre alla copertura del ticket è questa:
Ovviamente le somme per Regione – anche se il totale sarà sempre lo stesso – varieranno quando saranno inseriti i 1,26 miliardi della mobilità (20 aprile 2011).
Come già anticipato su questo sito ieri, le Regioni hanno raggiunto l’intesa col Governo per il riparto del fondo sanitario 2011. Un’intesa che tuttavia ha ancora due variabili – e incognite – da chiarire: la mobilità interregionale, su cui i governatori si sono aggiornati per stabilire le quote che a ognuno spetteranno o spetterà pagare dei quasi 1,3 miliardi calcolati per lo scorso anno, presi a base anche per il 2011 e la quota di 486,5 milioni che manca rispetto alle previsioni del patto per la salute 2010-2012 per la copertura integrale del ticket sulla specialistica per il 2011. Questa ultima somma non figura nel riparto “ufficiale”, ma le Regioni hanno già previsto la relativa colonna di riparto e molti governatori considerano le somme come fossero già acquisite. Ma al di là delle cifre generali del riparto, rese note per grandi linee al momento dell’approvazione in Stato-Regioni, quel che conta quest’anno è la visione dei criteri, delle procedure e delle asseganzioni effettuate tra l’accordo dei governatori del 15 aprile e la messa a punto della proposta di delibera al Cipe per il vero riparto 2011, che contiene tutte le specifiche delle singole voci di spesa e che Il Sole-24 Ore Sanità è in grado di anticipare in esclusiva.
Le nuove variabili considerate dal ministero per il 2011 sono solo quelle relative agli ultimi dati Istat sulla popolazione residente, ai tetti fissati per la spesa farmaceutica e alle somme da accantonare. A esempio quelle relative al pagamento a carico delle aziende sanitarie delle visite fiscali (70 milioni) come stabilito dalla sentenza 207/2010 della Consulta e che sono state controbilanciate nel riparto finale da un “prelievo” di 40 milioni dalle quote destinate agli obiettivi di Psn 2011 e di 30 milioni dalle assegnazioni alla sanità veterinaria.
Per quanto riguarda la mobilità – che tuttavia avrà il via libera definitivo solo dopo l’ulteriore accordo tra Regioni che sarà messo a punto nella prima settimana di maggio – il ministero nella sua proposta di delibera non solo ha considerato, per il momento, quella nazionale, ma la relazione di accompagnamento annuncia che presto, ma non dal 2011, si faranno i conti anche con quella con l’estero. Niente modifiche infine nemmeno ai criteri di pesatura per dare più spazio all’età, come proposto da molti governatori del Nord.
Dei 106,8 miliardi fanno parte, in sostanza gli 800 milioni “risparmiati” sulla farmaceutica che erano stati destinati al fondo “emergenze” dell’Economia e che ora sono riassegnati alle Regioni e i 50 milioni a carico dello Stato per l’ospedale Bambino Gesù di Roma (entrambi le voci sono previste nella legge 102/2009). Sempre della somma fanno parte 167,8 milioni per la sanità penitenziaria, 419 milioni di incremento previsti dal patto per la salute (il resto, specifica la proposta, sarà assicurato attraverso modalità da definirsi con un successivo provvedimento legislativo). E poi ci sono i 347,5 milioni destinati alla copertura del ticket sulla specilistica per i primi cinque mesi dell’anno.
Poi il versante “risparmi”: 418 milioni di decremento per i “tagli” ai contratti (blocco di un triennio di contrattazione), 600 milioni sempre di decremento per le economie realizzabili nel settore farmaceutico e 50 milioni da erogare direttamente all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
La torta dei 106,8 miliardi è divisa in una quota “indistinta” (104,78 miliardi) che è quella destinata al finanziamento dei Lea (tranne che per 395 milioni vincolati ad altri enti), in una finalizzata (669 milioni per le convenzioni e la copertura parziale dei ticket sulla specialistica ambulatoriale), in una quota vincolata (1,779 miliardi di cui fanno parte 1,437 miliardi di obiettivi di Psn e poi altre varie voci), e di quote vincolate per altri enti (640,5 milioni per le borse di studio degli specializzandi, Izs, Cnt eccetera).
Il vivo del riparto quindi sono i 104,380 miliardi di fondo indistinto (sempre in attesa delle decsioni sui 486,5 milioni per la copertura integrale del ticket sulla specialistica), che si traducono in un’assegnazione “per cassa” (al netto di entrate proprie e compartecipazione delle Regioni a statuto speciale) di 93,878 miliardi.
Il 5% del fondo è assegnato fondo al livello «prevenzione», il 51% a quello «distrettuale» (medicina di base, farmaceutica, specialistica, territoriale), e il 44% all’ospedaliera. I criteri di pesatura per età riguardano la specialistica e al 50% l’ospedaliera con “pesi” crescenti dalla nascita a oltre 75 anni per la prima voce e più alti nel primo anno di vita e poi ancora crescenti per i ricoveri
RISORSE VINCOLATE PER GLI OBIETTIVI DI PIANO 2011
Ilsole24ore.com – 21 aprile 2011