Ruminantia. Con decisione del 2 dicembre 2022, la Commissione europea ha approvato il Piano Strategico della PAC 2023-2027 (PSP) dell’Italia. La Decisione arriva dopo un lungo e complesso processo negoziale, che ha visto il MASAF, gli Enti Vigilati, le Regioni e Province autonome e la Rete Rurale Nazionale fortemente impegnati nel lungo confronto con le Istituzioni europee, da un lato, e il partenariato nazionale, dall’altro.
L’approvazione consente di avviare la fase di implementazione del PSP, attraverso cui saranno messi a disposizione del settore agro alimentare e forestale e delle aree rurali quasi 37 miliardi di euro in 5 anni.
“La Commissione Europea ha approvato il Piano strategico italiano per la PAC, con circa 37 miliardi per i prossimi 5 anni a sostegno della competitività e della sostenibilità del settore produttivo agricolo e agroalimentare.
È un’ottima notizia, per un provvedimento molto atteso da tutto il comparto. Ringrazio quanti hanno lavorato per garantire questo esito e ribadisco l’importanza del coordinamento strategico con le Regioni“. Lo dichiara il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
Le scelte effettuate dall’Italia hanno inteso privilegiare i giovani agricoltori (+24% rispetto al limite richiesto dal regolamento), gli obiettivi ambientali e climatici nell’ambito dello sviluppo rurale (+13%), l’approccio Leader (+14%), mentre agli eco-schemi è stato dedicato il 25% della dotazione dei pagamenti diretti. Il 10% dei pagamenti diretti è stato invece destinato al pagamento ridistributivo, con cui sono state privilegiate le imprese di minori dimensioni.
Il PSP rappresenta una vera e propria sfida per il sistema Paese, in quanto per la prima volta vengono raccolti in un unico documento di programmazione tutti gli strumenti della PAC, rafforzando la coerenza degli interventi messi in atto. Il tutto, senza incidere sull’assetto costituzionale italiano, che attribuisce alle Regioni e Province autonome competenza primaria nel settore agricolo e che continueranno a svolgere un ruolo chiave nell’attuazione degli interventi di sviluppo rurale per i propri territori.