Via libera definitivo della Camera al disegno di legge collegato sul lavoro, rinviato il 31 marzo scorso alle Camere dal Capo dello Stato. L’approvazione definitiva é arrivata al settimo passaggio parlamentare, con l’Aula di Montecitorio che ha confermato le modifiche apportate da Palazzo Madama. Fra le altre, sono state in parte riviste le novità apportate alle norme sull’arbitrato dalla Camera alla luce delle osservazioni di Giorgio Napolitano. Una scelta che ha suscitato proteste dall’opposizione, specie dal Pd. Il Ddl contiene nuove e numerose norme di riforma della pubblica amministrazione. Diventa legge anche la possibilità di pensionamento a 70 anni per i medici. Il commento del SIVeMP
La clausola compromissoria sarà comunque volontaria e potrà essere sottoscritta solo dopo il periodo di prova. Oltre che di arbitrato, nei suoi 50 articoli il provvedimento si occupa fra l’altro di lavori usuranti e ammortizzatori sociali, per i quali prevede deleghe al Governo, e di rappresentanza sindacale. I voti favorevoli sono stati 310, i contrari 204 e tre gli astenuti. Il Ddl contiene contiene anche norme in materia di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di servizi per l’impiego, di incentivi all’occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro. Diventa quindi legge anche la possibilità di pensionamento a 70 anni dei medici dirigenti (art. 22 del ddl) e la possibilità per le amministrazioni pubbliche di sottoporre a nuova valutazione i provvedimenti di concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale già adottati prima del 2008.
DDL LAVORO: PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, ECCO COSA CAMBIA
(ASCA) – Roma, 19 ott – La Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge n. 1441 quater-f in materia di lavoro pubblico e privato (collegato alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2013) che – nel modificare alcune disposizioni gia’ approvate in sede parlamentare e oggetto, successivamente, del messaggio del Presidente della Repubblica del 31 marzo 2010 – contiene nuove e numerose norme di riforma della Pubblica Amministrazione. Il provvedimento e’ stato varato a seguito di un intenso e proficuo dibattito parlamentare e rappresenta la sintesi di una costruttiva fase di dialogo tra il Governo e il Parlamento.
Il ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta esprime la sua ”grande soddisfazione per l’approvazione di norme che completano il percorso di riforma e di modernizzazione della PA che poggia sui quattro pilastri della meritocrazia, dell’efficienza, della trasparenza e dell’innovazione”. Ecco in sintesi le principali novita’.
– Rafforzamento della trasparenza nella P.A. (Art. 5).
L’articolo contiene una serie di disposizioni di semplificazione degli adempimenti inerenti gli obblighi formali di informazione cui sono tenute le Pubbliche amministrazioni, ovvero la trasmissione per via telematica al Dipartimento della Funzione pubblica di tutti i dati relativi a retribuzioni annuali, curricula vitae, indirizzi di posta elettronica e numeri telefonici d’uso professionale dei dirigenti nonche’ i tassi di assenza e di maggiore presenza di tale personale. Tutti questi dati saranno pubblicati sul sito istituzionale del Dipartimento.
– Mobilita’ e aspettativa del personale (Artt. 13 e 18).
Viene ampliata la sfera di applicazione sia della ”mobilita’ collettiva” che della ”mobilita’ volontaria”.Nel primo caso saranno attivate tutte le procedure necessarie per ricollocare il personale in esubero; nel secondo, invece, si prevede la possibilita’ di utilizzare in assegnazione temporanea il personale proveniente da altre pubbliche amministrazioni per un periodo non superiore al triennio. I dipendenti pubblici, inoltre, potranno essere collocati in aspettativa non retribuita, per un massimo di dodici mesi, anche per avviare un’attivita’ professionale o imprenditoriale autonoma. Durante tale periodo non saranno quindi applicate le disposizioni che prevedono l’incompatibilita’ e il cumulo degli impieghi nei confronti del dipendente della Pubblica amministrazione.
– Trattamento dei dati personali (Art. 14).
L’articolo reca norme in materia di comunicazioni effettuate da soggetti pubblici. Sul punto viene modificato il ”Codice della Privacy” al fine di bilanciare le esigenze di trasparenza nello svolgimento delle funzioni pubbliche nella P.A. e la necessita’ di tutelare la riservatezza dei dati personali. Saranno oggetto di protezione soltanto le notizie concernenti la riservatezza dei dati strettamente personali, come ad esempio lo stato di salute o comunque atti a rivelare informazioni sensibili.
– Pari opportunita’ e assenza di discriminazioni (Art. 21).
E’ istituito il ”Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunita’, la valorizzazione del benessere di chi lavoro e contro le discriminazioni”, formato da rappresentanti dell’amministrazione e dalle rappresentanze sindacali, che dovra’ garantire e vigilare sull’effettiva pari opportunita’ tra uomini e donne, nonche’ a contrastare fenomeni di ”mobbing’.
– Permessi, congedi e assistenza a familiari con handicap (Artt. 23-24).
Le norme degli articoli 23 e 24 riguardano, in particolare, il riordino delle norme in materia di congedi, malattia e permessi (anche quelli volti a favorire l’assistenza dei portatori di handicap). Al riguardo, e’ prevista una delega al Governo (da attuare entro 6 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento e senza oneri aggiuntivi a carico dello Stato) per il riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi spettanti ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato secondo i principi e i criteri espressamente richiamati. Quanto ai permessi per l’assistenza ai portatori di handicap, con l’art. 24 viene modificata la Legge n.104 del 1992, limitandone il diritto in relazione al grado di parentela e riconoscendone la fruibilita’ in forma alternata a un solo lavoratore dipendente per volta per la stessa persona con handicap in situazione di gravita’. La ratio della norma non e’ quella di colpire la valenza sociale della disciplina di tutela delle persone con handicap bensi’ -al contrario – quella di razionalizzarne i presupposti e l’utilizzo, contrastando con decisione ogni forma di abuso.
– Trasmissione online all’Inps dei certificati di malattia (Art. 25).
Il testo appena approvato prevede, all’articolo 25, che a decorrere dal gennaio 2010 siano estese anche al settore privato le norme in materia di rilascio e di trasmissione dell’attestazione di malattia, gia’ previste per i dipendenti pubblici. Anche i medici privati saranno pertanto sottoposti alle norme in materia di rilascio e di trasmissione telematica dell’attestazione di malattia, cosi’ come gia’ avviene per i medici di base. La certificazione dovra’ essere trasmessa per via telematica direttamente all’Inps, che a sua volta la inoltrera’ all’amministrazione di competenza, ai sensi dell’articolo 55-septies del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dal decreto legislativo n. 150 del 2009 (”Riforma Brunetta della PA”).