Trema il Comune: Andrea Franceschi ai domiciliari da ieri Per il gip potrebbe commettere altri reati. Con lui 6 indagati
BELLUNO – Lo hanno aspettato fuori dall’assemblea della Bim Gsp che ieri pomeriggio si stava svolgendo nell’aula magna dell’Istituto Catullo. Le fiamme gialle lo hanno inviato a raggiungere la sede del comando provinciale della guardia di finanza in via Mezzaterra. Ed è qui che, Andrea Franceschi, sindaco di Cortina dal 2007, è stato arrestato. Contro di lui è scattata una misura cautelare che lo confina agli arresti domiciliari, perché, secondo la magistratura bellunese, potrebbe delinquere ancora.
L’arresto è scattato proprio per pericolo di reiterazione del reato. «Significativa capacità di delinquere» scrive il gip Giorgio Cozzarini nel provvedimento firmato ieri su richiesta del pubblico ministero Antonio Bianco che, da un paio d’anni, coordina l’indagine cortinese portata avanti dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Belluno.
È accusato di turbativa d’asta, violenza privata e abuso d’ufficio. Con lui sono indagati il segretario comunale Agostino Battaglia, l’assessore all’edilizia e all’urbanistica Stefano Verocai, il vicesindaco Enrico Pompanin, l’ex assessore al commercio Luca Alfonsi, l’architetto Stefania Zangrando, membro di Commissione edilizia, e l’agente di polizia locale, Alessandro Di Leo.
Ma nel capitolo che ieri l’ha portato agli arresti domiciliari, Franceschi avrebbe agito in concorso solo con Pompain, Verocai e Alfonsi. Sotto i riflettori l’appalto di una parte del servizio di raccolta rifiuti alla ditta Sartori di Cortina, le presunte pressioni per superare i paletti messi dall’ufficio tecnico nel far passare bandi pilotati e quelle esercitate sull’ex comandate della polizia locale, Nicola Salvato, affinché, sotto il periodo elettorale del 6-7 maggio 2012 che portò al rinnovo dell’amministrazione comunale, non usasse telelaser e etilometro. L’inchiesta era partita ancora un paio d’anni sulle dichiarazioni rilasciate dall’ex dirigente ai lavori pubblici del Comune di Cortina, Emilia Tosi, finita, assieme ad altri colleghi, nello spoil system voluto da Franceschi al suo debutto sullo scranno di primo cittadino. Il sindaco aveva praticamente fatto “pulizia” cambiando vertici e spostando personale, attirandosi le ire di molti. Senza timori di essere preso di mira, era arrivato persino a dire che negli uffici comunali vagavano parecchi Fantozzi, figura tragicomica dell’impiegato fannullone e incapace.
La misura restrittiva di ieri si basa su quattro passaggi precisi. Secondo l’accusa, il sindaco, in concorso con l’assessore Enrico Pompanin, avrebbe pilotato un appalto per la raccolta di una parte dei rifiuti in modo da far vincere la Sartori: importo 160mila euro. Il titolare Teodoro sarebbe stato così ripagato del sostegno elettorale dato a Franceschi. L’operazione sarebbe però costata lo scontro con la responsabile dell’ufficio tecnico. Franceschi, sempre con Pompanin, si trovò così costretto ad abusare del suo ufficio nominando un tecnico ad hoc per la stesura dei bandi, allo scopo di esautorare la funzionaria comunale. Infine, per attirare i consensi degli elettori, assieme agli assessori Stefano Verocai e Luca Alfonsi, avrebbe fatto pressioni sul comandante della polizia locale, poi passato altro incarico, perché evitasse di usare etilometro e autovelox. Ma questo sembra essere solo un altro capitolo di una brutta storia di denunce che ormai sta avvelenando Cortina.
Gazzettino – 25 Aprile 2013