Ridurre l’utilizzo dei farmaci e migliorare la sanità degli alveari nella lotta alla varroa destructor utilizzando la selezione genetica. Questa la proposta che il professor Yves Le Conte dell’Università di Avignone ha illustrato al convegno che si è tenuto a Lazise nell’ambito dei tradizionali “I giorni del miele” lo scorso primo ottobre. Accanto alla fiera, due giornate di convegni, infatti, patrocinati da Simevep, Ordine dei medici veterinari di Verona e Comune di Lazise, organizzati in collaborazione con la società scientifica Beepath e il servizio veterinario dell’Ulss 22 di Bussolengo (Verona) che hanno affrontato, con gli interventi di esperti qualificati, tutti i principali temi collegati all’apicoltura e alle patologie delle api.
In apertura dei lavori i saluti del sindaco di Lazise, Renzo Franceschini, del direttore del Servizio veterinario dell’Ulss 22 e consigliere dell’Ordine, Alessandro Salvelli e del vicepresidente della Simevep, Roberto Poggiani.
Gianluigi Bressan, veterinario dell’Ulss 22, ha parlato di sanità delle api, riportando anche alcune novità comunicate nell’ultimo convegno di Apimondia svoltosi a Buenos Aires dal 21 al 25 settembre 2011. Quindi è stata la volta del dottor Le Conte che ha illustrato la concreta possibilità di ridurre l’utilizzo di farmaci e migliorare la sanità degli alveari nella lotta alla varroa destructor utilizzando la selezione genetica. Lo studioso francese ha infatti dimostrato che è possibile selezionare api resistenti al parassita, sacrificando però una parte della produzione, cosa non molto ben accettata dagli apicoltori. Le Conte ha presentato una sperimentazione in corso in cui vengono allevate api che da anni non subiscono trattamenti nei confronti di varroa d. Il lato Il lato positivo di tutto questo è rappresentato dal fatto che, non usando più farmaci antivarroa, si evita il rischio dell’inquinamento della cera, del miele e degli altri prodotti dell’alveare e la diffusione di altre patologie delle api veicolate o favorite dall’effetto stressante del parassita sulla colonia.
Alla relazione è seguito un momento di confronto con la platea dal quale è apparso l’interesse conseguente a questi nuovi studi e la necessità di cambiare approccio nel controllo della varroa.
Il pomeriggio della medesima giornata è stato destinato a un workshop nel quale ricercatori e associazioni di apicoltori hanno presentato comunicazioni di circa 15 minuti l’una inerenti attività associative, sanità degli alveari, nuove tecniche di confinamento della regina, risultati di piani di lotta o di monitoraggio, esempi di collaborazione tra veterinari e associazioni apistiche. Un saluto agli apicoltori è stato portato dal sottosegretario Roberto Rosso, che è stato presente anche nella mattinata, che ha rimarcando l’intenzione di risolvere il problema dei bneonicotinoidi (antiparassitari responsabili di apicidi correlati alla semina del mais e non solo) e ha comunicato la nascita di un piano di monitoraggio nazionale denominato Beenet.
Ai lavori del pomeriggio hanno partecipato quattro ricercatori (Antonio Felicioli, Università di Pisa, Franco Mutinelli, IZS Venezie, Antonio Nanetti, Cra-Api, e Pierantonio Belletti, Università di Udine) e undici associazioni apistiche.
Relazioni che hanno suscitato un tale interesse da suggerire agli organizzatori di ripetere l’esperienza nei prossimi anni. Aprendo in questo modo la strada ad un costruttivo confronto tra veterinari, ricercatori e apicoltori.
(informazioni di Gianluigi Bressan) – 4 ottobre 2011