Innalzamento dell’età pensionabile a 62 anni e concentrazione degli attuali quattro fondi al massimo in due, uno per i medici convenzionati, l’altro per liberi professionisti e dipendenti.
Sono queste le novità per l’Enpam, l’ente previdenziale dei quasi 400mila medici italiani, messe sul tavolo dei sindacati dal ministro del Lavoro Elsa Fornero – che ha anche valutato positivamente la riforma già prevista dall’Ente con una serie di ritocchi a contributi, aliquote e coefficienti di rendimento – per avviare un dialogo che risolva i problemi legati alla previsione contenuta nella legge “salva Italia” per tutti gli enti previdenziali privati di innalzare il periodo di garanzia di copertura con fondi previdenziali da 30 a 50 anni.
I sindacati, viste le aperture del ministro, hanno revocato gli scioperi di medici di famiglia (9- 12 febbraio), specialisti delle Asl (23 febbraio) e pediatri di libera scelta (24 febbraio).
«L’incontro – ha dichiarato il ministro Fornero – è stata un’occasione per avviare un dialogo che, per ciò solo, è testimonianza di senso di responsabilità».
L’orientamento espresso dal ministro è di accettare di calcolare tra le entrate sia i contributi sia gli interessi sul patrimonio e gli affitti degli immobili. In questo modo il problema dell’uso vero e proprio del patrimonio non si pone più perché l’Enpam farà i calcoli come se avesse un bilancio unico, dove eventuali temporanei deficit di un fondo saranno compensati dagli altri. Per quanto riguarda l’innalzamento dell’età pensionabile l’Enpam può farlo, ma gradualmente, non immediatamente come vorrebbe il ministro, ma questo sarà «La disponibilità del ministro – ha dichiarato il vicepresidente dell’Enpam Alberto Oliveti – ci sembra un segno sufficientemente affidabile per garantire il successo della nostra riforma. Il progetto ha un ampio respiro e non tocca le pensioni in essere, i rendimenti acquisiti, garantisce flessibilità del pensionamento e non penalizza i giovani».
Altra apertura del ministro, infine, quella di accettare anche il sistema in uso all’Enpam: un retributivo corretto che tiene conto dei redditi dell’intera carriera professionale, non solo dei periodi migliori, poiché questo metodo si avvicina al contributivo voluto dalla Fornero per tutti, se si basa su rigorosi parametri attuariali.
Il Sole 24 Ore – 8 febbraio 2012