Come attuare la rotazione degli incarichi in ambito sanitario? Lo ha indicato Anac con Atto del Presidente, approvato dal Consiglio dell’Autorità del 3 luglio 2024 con riguardo all’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani.
“La rotazione in ambito sanitario presenta peculiari criticità in ragione della mission affidata agli enti del Servizio sanitario”, scrive Anac nel documento. “Infatti, il settore clinico è sostanzialmente vincolato dal possesso di titoli e competenze specialistiche, ma soprattutto di expertise consolidate, che inducono a considerarlo un ambito in cui la rotazione è di difficile applicabilità. Gli incarichi amministrativi e/o tecnici richiedono anch’essi, in molti casi, competenze tecniche specifiche (ad esempio, ingegneria clinica, fisica sanitaria, informatica, ecc.), ma anche nel caso di competenze acquisite (si consideri la funzione del responsabile del settore protezione e prevenzione), le figure in grado di svolgere questo compito sono in numero molto limitato all’interno di un’azienda”.
“Per una corretta applicazione della misura occorre preliminarmente individuare le ipotesi in cui è possibile procedere alla rotazione degli incarichi attraverso la puntuale mappatura degli incarichi/funzioni apicali più sensibili (ad esempio quelli relativi a posizioni di governo delle risorse come acquisti, rapporti con il privato accreditato, convenzioni/autorizzazioni, eccetera), a partire dall’individuazione delle funzioni fungibili e utilizzando tutti gli strumenti disponibili in tema di gestione del personale ed allocazione delle risorse”.
“Nel caso di specie, nell’ambito dell’Azienda sanitaria provinciale Trapani – prosegue Anac – è stata recentemente attuata una ricognizione della geografia organizzativa mediante approvazione del nuovo funzionigramma. Tale strumento organizzativo potrebbe pertanto rappresentare un’idonea base di partenza per l’individuazione, all’interno dell’azienda, delle figure fungibili da inserire nei programmi di rotazione.
In secondo luogo, in accordo alle indicazioni fornite dal Piano Anticorruzione, considerate le rilevanti dimensioni dell’Azienda che ha oltre 4000 dipendenti in servizio ed ha competenza su un esteso ambito territoriale comprendente 25 comuni, potrebbero essere applicate le seguenti misure alternative: rotazione su base territoriale fra funzioni analoghe e non solo aziendale; segregazione delle funzioni, attuabile nei processi decisionali composti da più fasi e livelli. Ad esempio, nel ciclo degli acquisti, si potrebbero distinguere le funzioni di programmazione e quella di esecuzione dei contratti), per incoraggiare il controllo reciproco; applicazione della misura della rotazione a processi decisionali brevi, come quelli relativi ad attività ispettive, incarichi legali, incarichi all’interno di commissioni di selezione, anche mediante ricorso ad albi appositamente istituiti”.
“In aggiunta alle esemplificazioni di misure proposte – conclude Anac -, è necessario, in ogni caso, definire sistemi di monitoraggio strutturati ed espliciti per evitare il verificarsi del rischio di condizionamenti e/o
comportamenti corruttivi, avendo cura di prevedere il collegamento con il sistema di valutazione della performance, attraverso l’indicazione di obiettivi volti anche allo sviluppo di competenze trasversali. È opportuno che i criteri attraverso i quali viene svolto il monitoraggio sull’attuazione delle misure siano integrati nel Piano nella sezione “rischi corruttivi e trasparenza” del PIAO, indicando le modalità con cui vengono svolte le verifiche ed i relativi esiti nonché le misure alternative alla rotazione eventualmente applicate”.