Non soltanto le informazioni riguardanti l’utilizzo umano. Sulla base di quanto previsto dal Piano nazionale per il contrasto all’antibioticoresistenza 2022-2025, nell’ottica di rafforzare l’approccio One Health, il rapporto “L’uso degli antibiotici in Italia – 2021” dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha circostanziato per la prima volta il ricorso alla terapia antibiotica anche da parte dei medici veterinari. L’analisi – condotta analizzando i dati di vendita di ciascuna confezione di medicinale, a seguito del rilascio di una ricetta elettronica veterinaria – ha riguardato l’approfondimento dei dati di vendita degli antibiotici nelle specie animali produttrici di alimenti e in quelle di animali da compagnia.
Antibiotici in medicina veterinaria: i numeri italiani del 2021
Tra gli antibiotici destinati all’utilizzo negli animali da compagnia, i principi attivi più venduti nel 2021 sono stati le penicilline, le cefalosporine di prima generazione e i macrolidi per cani e gatti. Mentre per gli equidi non destinati alla produzione di alimenti, i sulfamidici e trimetoprim e le tetracicline.
Per le specie animali produttrici di alimenti, invece, i risultati mostrano una differente percentuale di utilizzo di una classe antibiotica rispetto a un’altra in riferimento alle diverse specie animali.
Nell’analisi degli antibiotici classificati come critici per la medicina umana si è evidenziato un utilizzo di fluorochinoloni in cani (5,2 per cento), gatti (9,8 per cento) e altri animali (5,1 per cento).
Antibiotici: a riceverne di più sono i cani
In linea generale, la popolazione canina è risultata quella maggiormente trattata. Ai cani è risultato infatti destinato il 61 per cento del volume delle vendite totali di antibiotici. Volume espresso come milligrammi di principio attivo: calcolati moltiplicando la composizione quantitativa del singolo principio attivo di ciascun medicinale veterinario per l’unità posologica e per il numero di confezioni vendute.
A seguire, gli equidi con status “non destinato alla produzione di alimenti per il consumo umano” (26 per cento). Alla popolazione felina è stato destinato il 10 per cento delle vendite totali, mentre soltanto il 3 per cento per furetti, rettili, conigli, uccelli e anfibi.
Quanto alle forme farmaceutiche, nel caso di cani e gatti quella più utilizzata è rappresentata dalle compresse. Per gli equidi, invece, si è ricorso maggiormente agli antibiotici iniettabili.
Negli allevamenti antibiotici soprattutto dai mangimi
Quanto alle vendite dirette agli animali volti alla produzione di alimenti, il dato più elevato ha riguardato i suini (55 per cento). A seguire: bovini (22 per cento), volatili (20 per cento) e conigli (3 per cento).
Anche se, come precisa la stessa Aifa nel rapporto, “questo dato deve sempre tenere conto dell’impossibilità di considerare tra le vendite i mangimi medicati e gli antibiotici prescritti per scorta in allevamenti in cui sono allevate più specie animali”. In entrambi i casi, infatti, non è stato possibile eseguire l’analisi sulle ricette elettroniche veterinarie emesse ed evase. Per due ragioni diverse.
Come prima, “in quanto è richiesto un approfondimento tenendo conto dei medicinali veterinari autorizzati alla produzione di mangimi medicati prescritti e impiegati per tale produzione e della posologia”. Non un aspetto di secondo piano, se si considera che i mangimi medicati rappresentano la seconda forma farmaceutica più venduta (dopo la soluzione orale). E che vengono utilizzati in diversi allevamenti (suini, conigli, acquacoltura, volatili, suini, bovini).
Come seconda, invece, “poiché non è stato possibile differenziare la somministrazione tra le diverse specie animali presenti, in quanto nel 2021 non era ancora in vigore l’obbligo di registrare i trattamenti eseguiti sugli animali da produzione di alimenti in maniera esclusivamente elettronica”.
Per queste ragioni, conclude Aifa, “un confronto omogeneo e oggettivo tra specie animali risulta difficile. La stima del consumo di tali sostanze negli allevamenti zootecnici potrà essere più precisa a partire dall’anno 2023”.
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https://www.aboutpharma.com/animal-health/antibiotici-dal-rapporto-aifa-i-primi-dati-sulluso-veterinario/