Sempre difficili i rapporti fra le associazioni Enpa e Anpa. La Conferenza dei sindaci ha stabilito che un gruppo si occupi della struttura al Tretto, l´altro del canile sanitario di Piovene
Adozioni che si complicano, discussioni accese e malcontento continuano a imperversare sul fronte canili tra Schio e Piovene Rocchette, tanto che all´orizzonte si palesano possibili strascichi giudiziari.
La frittata ormai è stata fatta e la divisione rimane nonostante la delibera della Conferenza dei sindaci dell´Ulss 4, emanata nei giorni scorsi, con cui si sanciscono in modo definitivo gli ambiti di competenza delle associazioni animaliste sulle strutture presenti nel territorio: l´Enpa al rifugio del cane al Tretto di Schio e l´Anpa al canile sanitario di Piovene Rocchette, garantendo comunque il libero accesso alle strutture nei giorni stabiliti.
Prima della creazione di questo documento specifico, le due associazioni in questione potevano collaborare in ambedue le strutture, senza delimitazioni particolari, al fine di favorire le adozioni.
Attività da cui sono però nate numerose incomprensioni. Infatti si sono verificati diversi scontri, tanto che in un caso è stato necessario l´intervento dei carabinieri per placare una discussione degenerata.
Le posizioni sono dunque molto distanti. Sembrerebbe che all´Enpa, associazione che in più di un´occasione ha manifestato il proprio malcontento per l´operato del presidente della Conferenza dei sindaci Alberto Toldo, sia stato interdetto più volte l´accesso al canile sanitario e quindi anche le adozioni. Dall´altro lato l´Anpa invece negherebbe questo impedimento, ritenendo a loro volta irregolari le altrui procedure d´adozione.
Con questa delibera la Conferenza dei sindaci ha cercato di eliminare la confusione su ruoli e competenze di ciascuno in materia di adozioni.
«Alle associazioni – si legge nel documento siglato da Toldo – è richiesto un ruolo di supervisione di tutti i procedimenti di adozione in corso al fine di evitare preadozioni per i medesimi esemplari o altre problematiche scaturenti dal lavoro contemporaneo di più realtà associative».
Il Giornale di Vicenza – 17 luglio 2012