Continua, anche nel 2014, la sorveglianza e il monitoraggio delle malattie della fauna selvatica, realizzata dai servizi veterinari dell’AUSL, insieme agli Uffici Faunistici e dei Corpi di Polizia provinciali e dalle sezioni locali degli Istituti Zooprofilattici.
Obiettivo di questa attività organizzata in un apposito Piano regionale – iniziato nel 2007, promosso dal Servizio Veterinario dell’Emilia-Romagna – è ottenere informazioni sullo stato sanitario delle popolazioni selvatiche, valutare eventuali rischi per gli animali domestici, per quelli da reddito e per l’uomo.
In questo periodo, cioè da maggio a fine ottobre, l’attenzione, in particolare, è rivolta alla rilevazione dell’eventuale presenza del virus “West Nile” (o febbre del Nilo). Mentre, nel periodo invernale, ci sarà tra altre, la sorveglianza dell’eventuale presenza del parassita trichinella nei cinghiali, a garanzia di carne sicura, sia ad uso domestico che per la ristorazione.
Fin dall’inizio, questa attività è realizzata con la preziosa collaborazione dei cacciatori organizzati in ATC (Ambiti Territoriali di Caccia), che volontariamente conferiscono al laboratorio i campioni prelevati da esemplari di fauna selvatica cacciati, rinvenuti in difficoltà o morti. Senza la loro preziosa collaborazione, questo piano regionale di controllo non potrebbe trovare alcuna attuazione.
Nel 2013 i cacciatori hanno conferito: 2700 campioni da cinghiali, 40 da volpi, 60 da corvidi, 27 da uccelli di altre specie, 18 da lepri.
Parmadaily – 15 maggio 2014