Ok definitivo per la legge delega di riordino del settore dello Spettacolo, che è stata approvata con 265 voti, 13 i no. La nuova “Legge del Codice dello Spettacolo n. 4652” prevede il “graduale superamento” della presenza degli animali nei circhi e nelle attività dello spettacolo viaggiante. Le associazioni animaliste commentano il risultato con moderata soddisfazione: quasi nessuna cela il malcontento per il compromesso raggiunto in Senato poche settimane fa e confermato alla Camera ieri. Scontenti i circensi, che temono per la perdita di migliaia di posti di lavoro e per il rischio di “crollo fisico e psicologico dell’animale” abituato a vivere sotto il tendone. Per saperne di più, invece, su tutti gli altri aspetti del provvedimento leggere qui l’articolo del sito del Sole 24 Ore.
LAV: “BICCHIERE MEZZO PIENO”
“Dopo decenni di silenzio sul tema da parte di Governo e Parlamento, salutiamo positivamente la trasformazione in legge di questo impegno, un importante passo in avanti verso la tutela degli animali e il rilancio di uno spettacolo davvero umano” commenta la Lega Antivivisezione. “Anche in Italia non si potranno più utilizzare animali in circhi e spettacoli viaggianti, come già succede in oltre 50 Paesi di tutto il mondo – dice la Lav -. Sarà un ‘graduale superamento’ e su questo impegno, oggi diventato legge, il Governo in carica o il prossimo dopo le elezioni di marzo, sono tenuti a formulare, entro la fine del prossimo anno, un decreto legislativo”. La Lav, “che pure si è battuta per una formulazione più netta”, assicura che vigilerà “affinché questo principio venga applicato dal ministro Franceschini o dal suo successore, senza scappatoie e con una data certa per la salvezza definitiva degli animali”. “Il bicchiere del provvedimento è mezzo pieno – osserva la Lav – grazie all’estensione non solo ai circhi ma anche agli spettacoli viaggianti, come da noi proposto, della previsione del graduale superamento dell’utilizzo degli animali. La parte più retriva del mondo circense ha provato a far cancellare questo importante comma fino all’ultimo, senza riuscirci”.
ENPA: “RESTA TANTA AMAREZZA”
“Rispetto alla formulazione originaria, dove si parlava di graduale eliminazione e non di graduale superamento dell’uso di animali nei circhi, il testo approvato oggi dal Parlamento è un evidente compromesso al ribasso. Resta, per questo, tanta amarezza”, dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi. “E allora – prosegue – la vera sfida diventa quella di dare senso e significato a una formulazione decisamente vaga e priva di contenuto. La palla ora passa al governo: auspichiamo che l’esecutivo riempia il vuoto del testo normativo fissando tempi definiti e criteri certi per la dismissione degli animali dai circhi. In altri termini al governo chiediamo non solo di allineare il nostro Paese a tutti quelli che hanno già detto no allo sfruttamento di animali nei circhi, ma di tenere conto della stragrande maggioranza degli italiani, il 71% dei quali chiede un provvedimento di civiltà”. Twitta Ermanno Giudici, presidente di Enpa Milano: “Divieto animali nei circhi ha prevalso ‘graduale superamento’ e non un divieto con data certa. Animalisti festeggiano, circensi protestano, dovrebbe essere contrario. Ci son voluti 23 anni per ratifica convenzione Strasburgo su animali compagnia…! Mah”.
MOVIMENTO ANIMALISTA: “SUI CIRCHI FORMULA AMBIGUA”
“Vigileremo perché il ‘superamento’ sia effettivo e perché ‘graduale’ non diventi il pretesto per lasciar tutto com’è a tempo indeterminato” avverte l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista. “Il progetto di legge approvato dall’assemblea di Palazzo Madama – ricorda l’ex ministro – è arrivato ‘blindato’ nell’aula della Camera, dove sono stati respinti tutti gli emendamenti e qualsiasi tentativo di rendere più stringente l’impegno anche attraverso un ordine del giorno. Resta quindi – commenta la deputata – la fiacca e ambigua formulazione adottata e difesa dal governo nel corso della discussione al Senato, che lascia spazio ad equivoci e non corrisponde alla reale esigenza di tutela degli animali: c’è il rischio concreto che esseri senzienti continuino a soffrire nei circhi chissà per quanto tempo ancora. Il prossimo passo sarà un decreto legislativo, che l’esecutivo (verosimilmente il prossimo) dovrà predisporre. In quell’occasione stabiliremo tempi e modi certi per metter fine davvero a questa vecchia barbarie”.
VERDI: “IMPEGNO PER STOP ANIMALI NEI CIRCHI”
“Sappiamo che si tratta di un ‘graduale superamento’ ma accelerare la formulazione del decreto legislativo sarà uno dei nostri primi impegni nel nuovo Parlamento”, scrive in una nota la coordinatrice dei Verdi Luana Zanella, che spiega: “Finalmente il Parlamento italiano ha deciso che il rilancio che l’arte circense è una tradizione forte che va mantenuta ma incentivando i circhi, sempre più numerosi, che decidono di mettere in scena negli spettacoli numeri meravigliosi eseguiti solo da esseri umani”. “Ricordiamo – conclude la Zanella – che il rapporto presentato nei giorni scorsi dall’Organizzazione ‘Eurogroup for animals’ mostra i dati allarmanti sugli incidenti provocati da animali in fuga dai circhi, anche per questo era urgente intervenire. Infatti i dati spiegano che negli ultimi 22 anni 305 incidenti hanno coinvolto 608 animali esotici, 15 all’anno, più di uno al mese in tutta la Ue. Ora si deve accelerare sulla eliminazione dell’utilizzo degli animali perché allo stadio attuale delle cose le strutture circensi non sono in grado di assicurare una vita dignitosa e sicura a questi animali che dovrebbero essere liberi, né, come dimostrato dai molti incidenti avvenuti negli ultimi mesi, garantire la sicurezza del pubblico.”
M5S: “STOP AGLI ANIMALI NEI CIRCHI? FAKENEWS”
Paolo Bernini, M5S: “La legge delega approvata dal Parlamento a maggioranza Pd e relativa all’uso degli animali nei circhi, esprime chiaramente quale sia la posizione di questo: un ‘graduale superamento’ del loro sfruttamento sotto i tendoni, il che, tradotto in termini pratici e concreti, non avendo indicato nemmeno un termine temporale entro cui tutto questo dovrebbe accadere, potrebbe non accadere mai! E i circhi continuano e continueranno a percepire i fondi erogati dal Ministero dei beni culturali. Soltanto il MoVimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge per ‘abolire immediatamente’ l’abuso degli animali nei circhi. Abbiamo inoltre provato più volte a migliorare la legge ieri approvata, presentando emendamenti che specificassero i tempi entro cui dovessero essere salvati gli animali dal lavoro obbligato nei circhi, ma non sono stati accolti, a dimostrazione, per l’ennesima volta che l’impegno concreto a tutela degli animali in parlamento, è solo e soltanto del M5S. La legge ha confermato il testo del Senato che ci lascia non solo insoddisfatti, ma sempre più convinti che l’unica forza politica che si impegna per gli animali sia il MoVimento 5 Stelle che, costantemente presente sul territorio, oltre a denunciare le illegalità ha salvato animali dai circhi; l’ultimo caso quello di un canguro sequestrato a chi lo sfruttava senza alcuna autorizzazione”, scrive Bernini su fb.
ENTE CIRCHI: “MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO A RISCHIO”
“L’eliminazione degli animali nello svolgimento delle attività circensi – scriveva martedì scorso l’Ente nazionale circhi – porterebbe alla fine della tradizione del circo italiano, che nell’arte della pista fa scuola nel mondo da secoli e primeggia nei festival internazionali del settore, ottenendo i massimi riconoscimenti proprio nelle discipline dell’ammaestramento. Allo spettacolo italiano (in caso di approvazione della legge passata ieri, ndr) verrà meno un volume d’affari di 15 milioni di euro l’anno e migliaia di posti di lavoro verranno persi”. “Sono meno di 2000 gli animali presenti, oggi, nei circhi italiani – diceva la nota -. Studi scientifici spiegano che l’allontanamento dal circo dell’animale nato in cattività e vissuto a stretto contatto con l’uomo sarebbe disastroso: a rischio il crollo fisico e psicologico dell’animale che in alcuni casi porta anche alla morte. Si vorrebbero con la loro eliminazione anche se progressivamente graduale, ‘salvare’ 1500 animali, in maggioranza non esotici, cioè cavalli e specie considerate domestiche che in Italia vengono impiegati in decine di attività ludiche, sportive, ricreative, e far morire di fame ottomila addetti al settore che trovano nel circo la loro ragione di vita e di sostentamento”.
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AGGIORNAMENTO – SI DIMETTE IL PRESIDENTE DELL’ENTE CIRCHI BUCCIONI
“Rendo noto che ho rassegnato nelle mani del Vice Presidente Flavio Togni le dimissioni da Presidente dell’Ente Nazionale Circhi. L’approvazione del cosiddetto Codice dello Spettacolo sancisce infatti la conclusione di una guerra che mi ha visto con il Circo in invalicabile trincea per quasi due anni con la confortante consapevolezza che gli sforzi profusi, in condizione di inferiorità evidente e manifesta, sono serviti a rinviare, quasi miracolosamente, alla prossima legislatura, gli esiti finali del conflitto. Una nuova e decisiva guerra si delinea all’orizzonte: è auspicabile che il Circo l’affronti con una guida con ben più importanti relazioni pubbliche ed istituzionali e con mezzi ben più adeguati all’impegno e che io non ho neppure lontanamente avuto nella minima disponibilità. Confido che il Circo Italiano si renda, per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, autorevole coprotagonista della imminente campagna elettorale in vista delle Elezioni Politiche Generali supportando e sostenendo i partiti che hanno condiviso la propria battaglia e auspico che esso si decida finalmente a crescere, a diventare adulto. Nelle ultime settimane, forse negli ultimi mesi, ho doverosamente preso atto con profonda tristezza che, pur in un contesto generale così problematico e difficile, caratteristiche da sempre deleterie, direi nefaste, del proprio operare, restano anni luce lontane dal risultare superate o rimosse. Per parte mia ritengo di aver impegnato ogni personale energia per la causa e di aver garantito, negli assetti interni, asettica, esemplare imparzialità. Certamente rivelo tratti caratteriali indisponibili a tollerare non solo la cultura del sospetto, ma anche il beneficio del dubbio. Che Dio protegga il Circo Italiano. Con affetto profondo, Antonio Buccioni (Comunicato)
Il Sole 24 Ore – 10 novembre 2017