IL GOVERNO ci ripensa e fa decadere l’emendamento Ranucci-Fasiolo, che avrebbe di fatto cancellato, con la ‘graduale riduzione’ la previsione della ‘graduale eliminazione degli animali dai circhi’, indicata dal disegno di legge del Governo 2287-bis del Ministro Dario Franceschini.
Tradotto, il Senato asseconda le istanze delle associazioni schierate in difesa degli animali, preparando il terreno per il definitivo allontamento di tigri, leoni ed elefanti dai circhi.
«SI TRATTA di una grande vittoria morale e culturale, sostenuta dalle associazioni e da molti senatori e senatrici di diverse forze politiche, di maggioranza e di opposizione – affermano in una nota le senatrici di Sinistra Italiana, Loredana De Petris e Alessia Petraglia – . Una battaglia di civiltà che va oltre gli schieramenti politici. Non abbasseremo comunque la guardia in Aula, affinchè si arrivi allo stop definitivo all’uso degli animali nei circhi».
Di parere diverso Antonio Buccioni, presidente dell’Ente Nazionale Circhi. «Il dietrofront del Senato – commenta amareggiato – mostra la scarsa credibilità delle istituzioni, in particolare del Ministro dei Beni Culturali. Oltretutto si tratta di un provvedimento di riforma dello spettacolo che nel complesso tratta marginalmente, sia pure molto negativamente, il problema dei circhi. La politica si è dimostrata ancora una volta poco rispettosa della volontà dei cittadini e succube di gruppi ben identificabili. Il circo con gli animali è legato alla tradizione ed è amato da tanti. Non si pensi poi di fare un favore agli animali: da anni in Italia è vietata l’importazione e tutti gli esemplari che si esibiscono sono nati in cattività. Allontanarli significa quindi procurare loro uno choc».
IL PROVVEDIMENTO ora dovrà passare al vaglio dell’aula del Senato e, successivamente, alla Camera. Buccioni non demorde: «Difenderemo con forza le nostre posizioni». E in una dichiarazione riportata dal sito dell’ente aggiunge: «Il primo che dovrà assumersi la responsabilità di quanto accaduto è il Ministro Franceschini, che sta decidendo di mandare a morte un intero settore, con conseguenze gravissime di vario genere (in primis di ordine occupazionale), comprese quelle di accendere uno scontro sociale foriero di ripercussioni anche in termini di sicurezza».
Una dichiarazione che manda su tutte le furie il presidente della Lav Gianluca Felicetti: «Parlare di scontro sociale con ripercussioni sulla sicurezza è da irresponsabili. Abbiamo trasmesso queste parole al Ministro dell’interno. Non c’è stato nessun ripensamento rispetto al testo originario: siamo molto contenti perché così si rinsaldano le posizioni a tutela degli animali e ci si avvia verso il rilancio di un circo davvero umano, come contemplato nel disegno di legge».
QN – 21 giugno 2017