Un altro veterinario pubblico va ad assumere un ruolo amministrativo importante. Andrea Cereser, 46 anni, dirigente veterinario all’Istituto zooprofilattico delle Venezie, vicesegretario aziendale Sivemp, è stato eletto ieri sindaco di San Dona, comune di oltre 41mila abitanti, con più del 68 per cento dei voti. Responsabile del Sistema assicurazione qualità dell’IzsVe ed esperto di processi della filiera alimentare, Cereser raccoglie un consenso oltremodo significativo che premia la sua serietà e competenza. Siamo certi che egli saprà ricoprire anche questo nuovo incarico nel modo migliore. Ad Andrea le felicitazioni più vive e l’augurio di buon lavoro del Sivemp Veneto. a cura di Roberto Poggiani
Cereser nuovo sindaco. La Lega all’opposizione
Andrea Cereser è il nuovo sindaco di San Donà. Con il 68% dei voti si è imposto sul candidato del centrodestra, Giansilvio Contarin, che si è fermato al 32%. Una vittoria schiacciante, anche se bisogna considerare la bassissima affluenza che non arriva al 54%, quando già al primo turno era al 65. Cereser si è imposto praticamente in tutte le sezioni, eccetto una, con un largo distacco, a testimoniare una vittoria che è anche personale oltre che di coalizione. «È una vittoria del centrosinistra», ha detto a caldo Cereser nella sede dell’isola pedonale di corso Trentin, «delle idee e dei programmi, un voto con il cervello oltre che con il cuore».
Ma la sua figura è stata determinante. Un “renziano” che il sindaco di Firenze attende per un saluto ufficiale dopo averlo sostenuto in campagna elettorale propria a San Donà. E amico di Debora Serracchiani, altra testimonial giunta in riva al Piave per suonare la carica. È vero che soffiava da tempo un vento nuovo, e Cereser ne è stato interprete, con la sua faccia pulita, il sorriso sincero che è piaciuto anche a tanti indecisi. In cinque anni ha anche fatto opposizione serrata, con dichiarazioni spesso dure che non hanno perdonato l’azione della giunta.
Con Andrea, nella sede c’è il papà Ivone, che in silenzio lo ha sempre seguito durante tutta la campagne elettorale. Arriverà poi tutta la famiglia, la moglie, la figlia, i fratelli e i tantissimi amici a congratularsi. Si parla già di giunta tra sette giorni.
Da ieri San Donà avrà una nuova classe politica al potere, con tanti giovani e anche quanche “saggio”, che saprà indirizzarli. Sarà un sindaco a tempo pieno, come ha sempre detto, lui che è veterinario dirigente all’istituto zooprofilattico. Adesso potrà andare a trovare il suo amico Matteo Renzi a Firenze a con la fascia tricolore. Promessa da scout, e tra scout, mantenuta. «Andremo sicuramente a Firenze con una delegazione», dice Cereser, «anche perché nei cent’anni della Grande Guerra celebreremo l’ospitalità che il Comune di Firenze diede al nostro Comune distrutto. E inizieremo subito a lavorare, per la giunta, per affrontare la questione lavoro, la rete con i Comuni a prescindere dal colore politico, il sostegno sociale. E dovremo affrontare anche la questione spese. Sicuramente saremo impegnati ad esaminare tutto il bilancio del Comune, per capire quante risorse abbiamo a disposizione. E dovremo fare scelte drastiche su tribunale, teatro e altro ancora».
Il sindaco lascia intendere che la festa è finita, che a San Donà bisognerà rimboccarsi le maniche e riparare magari a qualche errore del passato. La parentesi delle grandi e costose opere è chiusa e ora in primo piano dovrà esserci la gente con i suoi problemi quotidiani. «Hanno vinto le nostre idee e il modo di porci», continua, «per questo abbiamo davanti un duro impegno anche per ascoltare quello che chiedono i commercianti, le imprese, il mondo delle associazioni».
Vince il figlio che tutte le mamme vorrebbero avere, quello bravo e impegnato, ma che sa anche scherzare quando è il momento di farlo. Ha coniato lo slogan: «Dai che ghe a fen»- dai che ce la facciamo – per rafforzare la squadra e il senso del gruppo. La squadra, insomma, c’era, con qualche vecchio della politica che non lo ha mai abbandonato.
tratto da La Nuova Venezia – 11 giugno 2013