di Roberto Poggiani*. Riesce ormai difficile, lo confessiamo, raccontare la cronaca quotidiana delle intimidazioni ai veterinari in servizio. Difficile per la vastità del fenomeno, che non conosce frontiere dal Sud al Nord del Paese. Ma difficile soprattutto per l’inutilità delle reiterate denunce e le richieste di azioni concrete da parte nostra e dei nostri colleghi: «la violenza e l’illegalità cercano di impedirci di fare rispettare le leggi, siate al nostro fianco». Un allarme crescente a cui non abbiamo sino ad ora ottenuto risposte reali. Ancora una volta, impotenti, siamo qui a raccontare l’ennesimo episodio successo il 5 gennaio a un collega in servizio alla Asl To3. Piemonte, cuore del Nordovest d’Italia. La cronaca somiglia a tante altre: un utente del servizio si presenta in ufficio, abbatte quasi a pugni la porta, aggredisce il collega.
Poi, non contento, cerca anche di passare per vittima e chiama i carabinieri. Per fortuna, è il caso di dirlo, ci sono al servizio alcuni agenti della Forestale per una pratica che hanno sentito tutto. Il 2011, d’altro canto, si era concluso con il proiettile recapitato al veterinario dell’Asp di Reggio Calabria Francesco Loschiavo, rappresentante Cgil, che siede insieme a noi nell’Osservatorio ministeriale sulle intimidazioni, e a cui va tutta la nostra solidarietà.
Potremmo continuare. Ma vorremmo dire con chiarezza a questo punto che siamo stanchi di stilare gli elenchi delle vittime. I veterinari pubblici italiani chiedono le risposte concrete su cui le istituzioni si sono impegnate. Risposte che non possono essere più rimandate.
Il 18 novembre scorso l’assemblea congressuale SIVeMP ha impegnato la segreteria nazionale a sospendere la partecipazione in segno di protesta all’Osservatorio ministeriale se non ci fossero state iniziative concrete e decisive per il destino dei veterinari pubblici colpiti mentre, lo ricordiamo, stanno facendo il loro dovere.
Forse è arrivato il momento di ricordarcene.
*componente dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori sanitari e sull’attività di medicina veterinaria pubblica
11 gennaio 2012