Lo stato di implementazione delle diverse anagrafi zootecniche presenta ancora numerose carenze che inducono a valutare ancora insufficienti le azioni adottate delle Autorità competenti. Lo rileva la Direzione Generale della Sanità animale e dei Farmaci veterinari, in una nota, a conclusione del monitoraggio dello stato di implementazione al 30 maggio scorso, dal confronto con i dati precedenti rilevati a dicembre 2016. Nota Minsalute Anagrafi
I dati e le osservazioni riportati negli allegati (allegato 1: confronto con i precedenti monitoraggi e allegato 2) sollecitano un’analisi approfondita delle singole realtà territoriali. La Direzione raccomanda ai Servizi veterinari “di utilizzare le funzioni di interrogazione disponibili in BDN per effettuare uno studio dettagliato dei dati anagrafici inerenti alle aziende zootecniche presenti nei territori di competenza” ed il CSN “è disponibile a coadiuvare tale studio inviando, su richiesta delle AC, i dati relativi ai singoli ambiti territoriali per supportare le attività atte a garantire il rispetto della normativa in materia di anagrafe zootecnica”.
La nota ministeriale rimarca che si tratta di attività “fondamentali per la corretta programmazione degli interventi previsti dai piani di profilassi e controllo delle malattie animali, di benessere e alimentazione animale nonché della farmacosorveglianza” oltre che “essenziali in vista dell’imminente entrata in vigore dell’obbligo di compilazione in modalità informatica della dichiarazione di provenienza e destinazione degli animali introdotto dal decreto ministeriale 28 giugno 2016 (modello 4)”.
La Direzione ministeriale riferisce di aver inoltre esaminato in BDN alcuni verbali sui controlli in materia di anagrafe zootecnica, inseriti dai Servizi Veterinari, “rilevando, in molti casi, il mancato riscontro di carenze di conformità, soprattutto inerenti ai ritardi di notifica degli eventi in BDN, per le quali, di conseguenza, non risultano prescritte azioni correttive né comminate sanzioni”. Una “oggettiva carenza in materia di controlli” – fa notare la Direzione – che è stata confermata anche dalla DgAgri dopo l’Audit di condizionalità condotto in Italia nel giugno scorso.
Si ribadisce quindi l’opportunità di incentivare attività sistematiche tese a garantire:
- Istruzioni e sollecitazioni al territorio in merito al necessario aggiornamento della BDN;
- Controlli accurati ed efficaci che consentano l’individuazione e la risoluzione delle criticità;
- Verifiche dell’efficacia dei controlli, ex art 8 (3) del Regolamento 882/2004.
In particolare, il Ministero raccomanda “un controllo urgente per tutte le aziende e allevamenti che non risultano attivi per assenza di movimentazioni e di animali (allevamenti a capi zero), anche al fine di registrarne l’eventuale cessazione di attività, nonché per tutte quelle situazioni che sono da ritenere anomale. Tra queste si segnalano allevamenti con: elevato numero di parti gemellari; periodo di interparto delle bovine da latte eccessivamente lungo; elevato numero e/o frequenza di movimentazioni; elevata percentuale di sostituzioni di marchi auricolari ed identificativi; eccessiva percentuale di furti e smarrimenti di animali; elevata presenza di capi segnalati in anomalia; elevata frequenza di modifiche delle anagrafiche (proprietario, ragione sociale, detentore, etc.)”.
Nei prossimi mesi ci saranno ulteriori interventi di monitoraggio e verifica.
31 luglio 2017