Dopo la pubblicazione dell’articolo “Mucche fantasma per latte reale” sul Fatto quotidiano del 31 marzo scorso, arriva ora una precisazione dell’istituto “G. Caporale” circa un presunto coinvolgimento dell’Istituto, sede della Banca dati nazionale, in una inchiesta sulla quantità di produzione di latte nelle azienda agricole. «L’Istituto “G. Caporale” – si legge tra l’altro della nota – non è coinvolto in alcun tipo di lavoro se non quello di gestire i dati immessi nella Banca dati nazionale e non ha alcun tipo di compiti di controllo, validazione o indagine, così come invece riferito dalla stampa, locale e nazionale. Il compito di vigilare sulla corrispondenza tra dati immessi in anagrafe e la reale consistenza aziendale è dei servizi veterinari delle Asl».
Quanto alle circostanze della diffusione del materiale d’indagine, l’Istituto osserva: «Non c’è stata alcuna intercettazione di corrispondenza elettronica: il materiale d’indagine cui si fa riferimento nell’articolo e che sarebbe stranamente giunto alla stampa è stato consegnato dal personale dell’Istituto “G. Caporale” ai carabinieri del Nucleo politiche agricole e alimentari (Nac) nell’ambito di un’indagine svolta dagli stessi».
Leggi il testo integrale della precisazione dell’Istituto “G. Caporale” di Teramo