Tutto da rifare per quanto riguarda il servizio di trasporto in ambulanza a Padova. E questo perché la gara è stata indetta dall’Usl 6 Euganea che non aveva titolo per bandirla non possedendo la qualifica di stazione appaltante. Il compito spettava invece alla Regione fino al 31 dicembre dello scorso anno e all’Azienda Zero a partire dal primo gennaio. Lo ha stabilito il Tar del Veneto che ha accolto parzialmente il ricorso presentato dalla Pia Opera Croce Verde di Padova contro l’azienda sanitaria di via degli Scrovegni e contro la Croce Verde cooperativa. La sentenza firmata dal presidente del collegio Claudio Rovis e depositata ieri mattina, ha determinato l’annullamento della gara quinquennale del valore di oltre 25 milioni di euro; bisognerà ora procedere al rifacimento della gara. La delibera dell’Usl relativa al bando era stata pubblicata il giorno di Natale dello scorso anno e faceva appunto riferimento al servizio per il trasporto pazienti ed emodializzati di Alta e Bassa Padovana nonché per quelli di Azienda Ospedaliera per un valore di 5 milioni 43 mila euro annui e per una durata di cinque anni. L’appalto è stato però impugnato da la Pia Opera Croce Verde di Padova, che ha contestato una serie di presunte violazioni. In particolare, secondo la ricorrente, il servizio per il trasporto sanitario di emergenza doveva essere affidato in via diretta (e quindi senza gara) a chi opera in regime di convenzionamento con l’Usl, secondo quanto previsto dalla normativa regionale (e l’Ipab rientrava appunto fra questi soggetti). I giudici amministrativi hanno respinto però tale motivazione sottolineando come le direttive europee e il codice degli appalti stabiliscano che il trasporto in ambulanza non di emergenza deve essere assegnato attraverso procedura concorsuale. Insomma la gara era lo strumento corretto. E anche il capitolato, aggiunge il tribunale amministrativo, è stato fatto a regola d’arte con l’indicazione precisa del numero di posti letto per ciascun presidio, del numero di day hospital e di day surgery, della popolazione residente e dei Comuni serviti, del numero di trasporti per trasferimenti, esami e visite e del numero di chilometri percorsi dalle ambulanze. Malgrado il Tar respinga le principali motivazioni della Pia Opera, il ricorso viene comunque infine parzialmente accolto. E questo perché, stabilisce in sentenza, l’Usl Euganea non poteva bandire quella gara. Essa, infatti, rilevano i giudici amministrativi «non risulta iscritta, ne l’amministrazione ha dimostrato il contrario, all’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti, sicché essendo priva della qualificazione non poteva indire la procedura concorsuale» che spettava invece a Regione fino al 31 dicembre 2017 e poi ad Azienda Zero. Di qui la nullità della delibera di indizione della gara col risultato che bisogna ricominciare tutto da capo. Sarà ora l’Azienda Zero a farsi carico del bando milionario. D’altra parte una delle attività principali del nuovo ente sanitario è proprio la gestione dell’attività concorsuale del comparto sanitario. La gara più importante, sotto questo profilo, è stata quella per la ristorazione in tutti gli ospedali del Veneto: un bando da 300 milioni di euro
di SabrinaTomè – Il Mattino di Padova – 23 marzo 2018