“Dopo il nostro appello e le nostre preoccupazioni, legittime, attendiamo ancora che ci vengano mostrati i dati relativi allo stato delle acque polesane”. Lo dichiara in una nota la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Patrizia Bartelle, dopo la presentazione da parte di Coldiretti del rapporto nazionale “Agromafie quarto rapporto sui crimini agroalimentari in Italia”, che alla vicenda dell’inquinamento da pfas, si legge nella nota, ha dedicato un passaggio significativo, facendo esplicito riferimento alle denunce di Arpav sull’inquinamento massiccio delle acque superficiali e di falda tra le province di Padova, Vicenza e Verona e collegando l’agente chimico al fatto che la nostra regione occupa i primi posti per quanto riguarda le patologie cancerogene.
“Come gruppo 5 Stelle – ricorda la Bartelle – abbiamo sostenuto un ricorso presentato al Tar per annullare la determina del Consiglio regionale che innalza la soglia di concentrazione, permessa per legge, di pfas nelle acque. Dobbiamo considerare che tali livelli, nel resto del Continente e nel mondo, tendono allo zero, motivo per cui esprimo nuovamente e con forza tutto il mio sconcerto e la mia preoccupazione, per verità ormai assodate a livello nazionale, che evidentemente la politica regionale e locale non avverte come necessità inderogabili”.
“Sul tema della salute pubblica – ribadisce l’esponente pentastellata – assistiamo a una sempre maggiore razionalizzazione del sistema sanitario regionale, che va a diminuire progressivamente i servizi offerti ai cittadini in fatto di prevenzione, e ciò pur a fronte di aumenti esponenziali di malattie correlate all’inquinamento. Voglio ricordare che esiste una malattia nota come Sensibilità chimica multipla, altamente invalidante, alla quale la maggioranza politica, che governa la Regione, nel corso delle ultime due legislature non ha ritenuto di destinare risorse e non ha nemmeno mai esentato dal pagamento del ticket i soggetti colpiti”.
“Dopo il nostro appello e le nostre preoccupazioni, legittime, – conclude la Bartelle – attendiamo ancora che ci vengano mostrati i dati sullo stato delle acque polesane. Chiediamo pertanto all’assessore alla sanità Coletto di intervenire sulla questione generale, in quanto è incontrovertibilmente chiamata in causa la salute di migliaia di persone ed a livello locale attendiamo, dagli enti preposti, risposte con dati certi: qual è lo stato di salute delle nostre acque polesane?
Se tutto è in regola e i livelli di pfas sono nella norma, occorre rassicurare l’utenza. Noi continuiamo ad attendere e non ci stancheremo di vigilare”.
Consiglio Veneto – 18 febbraio 2016