“Operazione libertà” dei veterinari dell’Usl 15 per garantire un sano rientro di circa 2 mila capi bovini delle aziende agricole dell’Alta Padovana che in estate erano state portate in alpeggio. A far scendere in campo la speciale task force medica sono state problematiche relative alla Blue Tongue, “lingua blu”, la febbre catarrale degli ovini, che si trasmette ai bovini ma non ali’ uomo. Una malattia di stretta attualità visto che nei giorni scorsi alcune zone del Veneto sono state messe sotto restrizione, permettendo il transito dei capi di bestiame solo su autorizza zione dell’Istituto Zooprofilattico.
L’Usl 15 ha cosi deciso di mettere a disposizione le proprie risorse, offrendo la massima garanzia agli allevatori dell’ Alta Padovana per verificare che i capi siano immuni dal morbo e affinchè i bovini tornino nelle loro stalle in condizioni di tranquillità. «Abbiamo deciso di andare incontro alle esigenze dei nostri allevatori» precisa Anselmo Ferronato, direttore di Dipartimento di prevenzione dell’ Ulss 15 «sabato scorso abbiamo creato una missione con sei veterinari della nostra Azienda per effettuare i prelievi nelle malghe in aiuto dei nostri colleghi vicentini. I prelievi inviati alle strutture competenti per le analisi di rito erano mirate a verificare che i bovini fossero nelle condizioni di rientrare nelle loro aziende agricole d’origine».
Le autorizzazioni sono cominciate ad arrivare in queste ore, mentre alcuni veterinari dell’Usl 15 sono ancora impegnati nelle malghe. «Complimenti ai nostri veterinari che hanno voluto dare un segnale di vicinanza alle importanti realtà del settore primario del nostro territorio dell’Alta Padovana» dichiara con orgoglio il Commissario dell’Usl 15 Domenico Scibetta; «Voglio inoltre ribadire che la malattia infettiva in questione non è contagiosa per l’uomo visto che da più parti giunge la specifica domanda sulla questione Blue Tongue».
Il Mattino di Padova – 1 ottobre 2016