Ci sarebbero delle disparità nel trattamento degli allevatori friulani. A sollevare la questione è Roberto De Prato, che riferisce di disuguaglianze nello smaltimento delle carcasse del bestiame tra gli allevatori del Friuli e quelli dell’area pordenonese.
«La legge – spiega l’allevatore carnico – prevede che dello smaltimento delle carcasse si occupino ditte specializzate. In Fvg gran parte del lavoro è svolto dalla Coge Servizi di Cordenons, a cui ci rivolgiamo quando il veterinario stabilisce che un capo non è più commerciabile». Il problema, a detta di De Prato, insorgerebbe al momento del pagamento del servizio: «Fino a Gemona, smaltire una bestia costa 250 euro. Per arrivare fino a Ravascletto, la Coge chiede 100 euro in più. Più le zone sono marginali, più il servizio si paga – chiarisce –. Lo scandalo però sta nella modalità di trattamento degli allevatori: perché se noi paghiamo interamente il costo per lo smaltimento di una bestia, così con avviene nel pordenonese. A quanto ne so infatti – rende noto De Prato – in quel territorio una parte dei costi di smaltimento è sostenuta dalla Comunità Montana e dalla Provincia di Pordenone. Ho chiesto delucidazioni in merito ai vertici del servizio sicurezza alimentare della Regione, ma non ho ricevuto ancora risposte. Questa è concorrenza sleale».
25 novembre 2012 — Il Messaggero Veneto