Beniamino Bonardi. L’Agenzia per la sicurezza alimentare della Gran Bretagna (Food Standards Agency – FSA) ha iniziato a pubblicare il bollettino trimestrale sui richiami e i ritiri di prodotti alimentari e sulle indagini riferite a focolai di infezione di origine alimentare. Il primo rapporto (ottobre-dicembre 2015) registra 38 allerta, di cui 26 per la presenza di allergeni non dichiarati, in particolare cereali, latte e senape. Le indagini su focolai di origine alimentare sono state tre.
Oltre agli allergeni, le altre cause di ritiri e richiami sono frammenti di vetro in una birra e in una salsa, Salmonella in una partita di formaggi fatti con latte crudo, presenza di muffe in bocconcini di pollo, insetti in muesli per bambini, presenza di pezzetti di plastica chiara e dura in un burro, carenze d’igiene in vari alimenti di un produttore, possibile presenza del batterio Clostridium in una zuppa di gamberi, presenza di E.coli in un formaggio francese.
Il bollettino trimestrale della FSA fornisce uno sguardo retrospettivo ma le informazioni su richiami e ritiri dei prodotti vengono pubblicati in tempo reale sul sito. L’Italia, pur essendo al sede dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non dispone di un’agenzia nazionale preposta alla sicurezza alimentare e il Ministero della salute non offre informazioni lontanamente comparabili a quelle disponibili in Gran Bretagna, come ha dimostrato in modo clamoroso la vicenda dell’epidemia di epatite A causata da frutti di bosco surgelati.
Il Fatto alimentare – 7 aprile 2016