Da giorni la Marca è sotto i riflettori per i cluster aziendali e ieri i due fronti caldi si sono riaccesi. Comincia a preoccupare la situazione all’Electrolux di Susegana: la prossima settimana l’Usl 2 avvierà un piano di tamponi a tappeto su 540 dipendenti, per capire se il virus che ha già contagiato 4 lavoratori si è esteso ulteriormente nello stabilimento (che conta più di mille occupati). La task force arriverà in una giornata concordata con il gruppo per effettuare i test rapidi e avere in pochi giorni una panoramica più completa. Erano stati i sindacati a chiedere un monitoraggio esteso, già dopo i primi due casi di una settimana fa: attualmente sono trenta i lavoratori in isolamento.
L’altro fronte non è molto distante da Susegana, e per minima parte ci sono anche elementi comuni perché due lavoratori delle due aziende erano in contatto e potrebbero aver trasmesso il virus. Ma proprio ora che il focolaio all’Aia di Vazzola comincia finalmente a spegnersi (70 dei 176 positivi iniziali si sono negativizzati al Covid) si accende la polemica politica. Il Pd porta i caso-Vazzola in campagna elettorale e attacca la Regione e il presidente Zaia. Il deputato Roger De Menech ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute Speranza: «Chiedo quali misure stiano intraprendendo le autorità sanitarie locali per controllare il cluster e quali azioni vuole mettere in campo la Regione per contenere il diffondersi del virus nelle realtà industriali, in particolare nella filiera alimentare». E anche una candidata alle regionali, Giulia Tonel, parte alla carica: «Zaia da queste parti non si è più visto, il dg dell’Usl 2 Benazzi ha minimizzato la situazione, i genitori mi chiamano terrorizzati chiedendo se è sicuro portare i bambini in classe. L’Opitergino Mottense e Vazzola meritano di essere considerati di più».
Ieri il bollettino ha evidenziato 15 nuove positività nella Marca: tre risultano appartenere all’Israa (dovranno essere confermate da un ulteriore tampone), nella struttura di Santa Bona. Tuttavia per i dirigenti dell’istituto per anziani è un temporale all’improvviso: i pazienti di quel settore non hanno contatti con i familiari se non a distanza, né contatti con l’esterno e tutti gli operatori che prestano servizio sono negativ, così come gli altri 9 ospiti. Allora come ci è entrato, si chiedono all’Israa? Per rispondere hanno sottoposto i pazienti a un test in via privata e due sono risultati negativi, il terzo è in fase di processazione. «Per noi sono dei falsi positivi» dicono; tutti e tre gli anziani (asintomatici) sono stati posti in isolamento. L’Israa è stata una struttura modello: in cinque strutture con oltre 800 ospiti c’era stato un solo caso di positività in una donna accolta allo Zalivani.
È in corso anche l’indagine epidemiologica sull’asilo di Montebelluna dopo la positività di una maestra: sono in isolamento 27 contatti con cui era stata a un matrimonio (su 150 persone presenti) e 4 operatori della scuola su 11.