Roberto Giovannini. Sono già più di centomila le domande per il premio alla nascita o all’adozione, più noto come «bonus mamme». Una vera e propria corsa alla presentazione della domanda per ricevere l’assegno da 800 euro che spetta alle donne che hanno compiuto il settimo mese di gravidanza, o che hanno completato un percorso di adozione o di affido di un minore a partire dal 1° gennaio.
Per giungere a quota 100mila richieste, fa sapere l’Inps, sono bastati pochissimi giorni, visto che solo il 4 maggio scorso è partita la procedura telematica di acquisizione. Il 71,66% del totale delle domande presentate riguarda nascite già avvenute; il 28,06% quelle legate al compimento del settimo mese di gravidanza, mentre sono molto poche le domande per adozione e affidamento. Sono state ben 43.783 le richieste presentate direttamente dai cittadini, 54.449 sono passate per i patronati, 1867 attraverso il call center Inps.
Una misura dunque, quella varata dal governo, che piace molto alle italiane, e che è stata introdotta – imitando in parte quanto fatto in Francia nell’ambito delle politiche per sostenere la natalità – per permettere di sostenere già prima della nascita le consistenti spese necessarie, dal passeggino alla culla. Sulla carta le risorse stanziate sono sufficienti – fanno presente al ministero della Famiglia, guidato da Enrico Costa – per coprire 490mila nascite/adozioni: l’anno scorso i nuovi italiani sono stati soltanto 474mila, minimo storico dal Dopoguerra. «I numeri parlano chiaro – dice il ministro Costa – grazie all’Inps per il lavoro quotidiano su questa misura». Sempre Costa plaude al fatto che molte domande siano state fatte direttamente e online dagli interessati: «È il segnale – dice – che procedure semplici possono aiutare concretamente le famiglie ad accedere direttamente alle misure attivate a loro favore».
Il governo a suo tempo aveva respinto al mittente le critiche secondo cui della misura avrebbero beneficiato anche le neomadri facoltose e benestanti. In effetti il bonus spetta a tutte, senza fissare limiti di reddito o di patrimonio. Diversa la scelta della Francia – dove il bonus è di 923 euro – con circa il 10% delle madri più ricche non ne ha diritto. E soprattutto, il bonus non è che uno dei molti strumenti di sostegno alle francesi che vogliono figli: si va dai 130 euro al mese versati per il secondo figlio (295 se se ne hanno tre), ai 186 euro al mese assegnati dalla nascita fino ai 3 anni (sempre per il 90% delle neomadri). Più una lunga lista di servizi che le mamme italiane purtroppo possono solo sognare, come i diffusissimi asili nido, le infermiere specializzate, e altro ancora.
In Italia siamo agli inizi. Ieri il primo premio concesso è stato attribuito dall’Inps di Cesena. Gli altri arriveranno nelle prossime ore. Intanto le mamme continuano a presentare domande o via web attraverso il portale dell’Inps, o chiamando il contact center all’803164 oppure chiamando da cellulare il numero 06164164.
La Stampa – 19 maggio 2017