Repubblica. L’Italia cerca di blindarsi per evitare l’arrivo dal Regno Unito dei tifosi che sabato prossimo vogliono assistere all’Olimpico di Roma al quarto di finale degli Europei tra Inghilterra e Ucraina. L’allerta è massima, il Viminale ha predisposto controlli straordinari alle frontiere, il ministero alla Salute ha sottolineato che l’ordinanza che impone una quarantena di cinque giorni per chi proviene dall’Inghilterra sarà interpretata in modo restrittivo. Chi viola le norme, rischia multe salate (fino a 450 euro) e una denuncia penale. «Non andate in Italia, guardate la partita da casa», lo chiedono, ai tifosi inglesi oltremanica che potrebbero arrivare a Roma, l’Italia e lo stesso governo di Boris Johnson.
Si teme la variante Delta, che sta provocando oltre 25mila nuovi casi al giorno in quel Paese. In Italia la circolazione del virus in questo momento è molto ridotta (meno di mille casi al giorno) ma la variante sta lentamente conquistando terreno. Non è escluso che ci sia la paura di vederla diffondersi rapidamente anche da noi dietro la scelta del governo riguardo alle discoteche. Ieri si è deciso che non è ancora il momento di riaprirle. Si vedrà nei prossimi giorni (e del resto inizialmente si era parlato del 10 giugno). Sul tavolo intanto è stata messa la possibilità di riconoscere risorse per le mancate entrate subite dal settore fino ad ora.
Intanto il caso Inghilterra-Ucraina prosegue. Ieri c’è stato anche il caos biglietti: 2500 circa sono destinati ai tifosi inglesi, su un totale di 16mila allo stadio (68% già acquistati). La federazione inglese non li ha venduti nei suoi canali oltremanica, ma allo stesso tempo è caduta anche l’ipotesi che l’ambasciata britannica a Roma facesse da tramite per venderli con priorità ai residenti in Italia. Dunque, saranno disponibili sul portale Uefa, dove chiunque potrà comprarli, restrizioni o meno.