Da troppo tempo le aziende sanitarie e le Regioni hanno trascurato la pianificazione del turn over del personale veterinario dirigente. Secondo un’accurata indagine del SIVeMP, che ha analizzato Regione per Regione la presenza e l’età anagrafica del personale veterinario dirigente che opera dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl nei servizi di Sanità ani-male, Igiene degli alimenti di origine animale, Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche il personale veterinario con più di 60 anni supera il 40% degli organici in servizio.
I dati emersi concordano con quelli del conto annuale dello Stato e offrono una visione drammatica della situa-zione: il 40% delle risorse dei servizi veterinari sono destinate a mancare in 5 anni.
Questo significa che nel giro di pochissimo tempo, senza interventi tempestivi di reclutamento, le funzioni della sanità pubblica Veterinaria non saranno esigibili perché un vuoto di tali proporzioni rende oggettivamente im-possibile esercitare con appropriatezza le molteplici incombenze definite dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA sanitari), dalla normativa comunitaria e dalle regole commerciali internazionali.
I Servizi Veterinari del Sistema Sanitario Nazionale hanno il compito di assicurare la salute e il benessere degli animali (allevati per la produzione alimentare, da compagnia e selvatici), il monitoraggio sanitario delle filiere dal campo alla tavola per garantire la sicurezza alimentare e certificare i prodotti che vengono offerti ai consumatori.
Se non verrà posto rimedio all’imminente emorragia di personale veterinario, problemi come il benessere nelle filiere zootecniche e nei macelli, la lotta alla antimicrobico resistenza, la lotta al randagismo, il controllo degli alimenti di origine animale, il monitoraggio dei rischi di impatto ambientale della zootecnia e dell’acquacoltura, la vigilanza sulle popolazioni animali invadenti, la protezione del nostro patrimonio zootecnico dalle malattie in-fettive e la loro eradicazione, non saranno adeguatamente gestiti e impediranno al “sistema paese” di offrire sufficienti garanzie ai cittadini italiani nonché ai partner commerciali comunitari ed internazionali.
Con la inadeguatezza dei servizi veterinari italiani si metterà a rischio sia il livello di garanzie sanitarie interne sia la proiezione sui mercati internazionali dei nostri prodotti della eccellente filiera agroalimentare che, senza ade-guate credenziali sanitarie certificate da servizi veterinari dotati delle necessarie competenze, autorevoli ed al-tamente efficienti, non possono essere esportati.
Ci auguriamo che il nuovo governo sappia raccogliere con la dovuta attenzione l’invito ad avviare un immediato graduale reintegro degli organici dei servizi veterinari pubblici e che le associazioni dei consumatori, le associazioni di categoria del sistema produttivo e le associazioni degli animalisti sostengano con noi, presso le istituzioni competenti, questa motivata richiesta.
17 aprile 2018