Otto miliardi e 435 milioni, 45 milioncini in più rispetto allo scorso anno nonostante i tagli di spesa. È quanto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin propone di erogare al Veneto in sede di riparto del Fondo sanitario nazionale. La torta complessiva da spartire ammonta a 107,9 miliardi, un miliardo in più rispetto all’anno scorso e due in meno di quanto già programmato alla fine del 2014, ovvero 109,9. A incidere sulla spartizione, con corollario di polemiche e ultimatum, l’entrata in vigore dei costi standard: modulati sulle tre regioni modello – Veneto, Emilia-Romagna e Marche – questi prevedono premi per i (rari) bilanci virtuosi e restrizioni per chi spreca allegramente il denaro pubblico. Grazie a questo meccanismo (e alla revisione del censimento che ha aggiornato le risorse alla popolazione effettiva) il sistema veneto dovrebbe scansare gli effetti dei tagli e salvaguardare la propria quota finanziaria.
Il condizionale è legato al fatto che si tratta della proposta ministeriale inserita nella tabella di riparto: come sempre, sarà discussa nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni convocata oggi e domani, con prevedibile assalto alla diligenza da parte delle regioni che si ritengono penalizzate; a difendere la causa (anzi, il portafoglio) il governatore Luca Zaia ha inviato a Roma l’assessore Luca Coletto e il segretario Domenico Mantoan. La consegna è quella di non mollare l’osso. A proposito di quattrini: la giunta regionale ha finalmente approvato il bilancio previsionale 2014. A quanto si è appreso (ma l’interessato è alquanto laconico) l’assessore al bilancio Roberto Ciambetti è riuscito a fra quadrare i conti sul versante dei servizi sociali. Le grandi cifre sono quelle annunciate: manovra da 11,5 miliardi dei quali ben 8,5 riservati alla sanità (il fatidico Fondo); 1,5 per mutui e stipendi e i restanti assorbiti da capitoli vincolati. Ci sono, salvo sorprese sgradite, 200 milioni in più da investire rispetto al bilancio precedente ed è prevedibile che la circostanza scateni gli appetiti in giunta. Oggi il documento finanziario approderà in commissione e domani il Consiglio si riunirà per discuterlo e (salvo colpi di scena) approvarlo.
Filippo Tosatto – Il Mattino di Padova – 18 dicembre 2013