Mini-taglio Irap nel menù di ritocchi della maggioranza. Dopo i rilievi di Berlusconi l’incognita Pdl per Pd e Udc. Domani round tra i relatori e Grilli. Il ministro: momento difficilissimo, serve unità
Spunta anche un mini-taglio dell’Irap nel pacchetto di misure per alleggerire il cuneo fiscale. E questa l’ultima opzione, in ordine cronologico, che maggioranza e Governo stanno valutando nel lavoro di definizione dei ritocchi da apportare alla Camera alla legge di stabilità. Anche se non manca qualche tensione per effetto delle critiche mosse da Silvio Berlusconi al provvedimento e all’atteggiamento tenuto dal Governo Monti. Critiche che hanno messo in allarme Pd e Udc e l’Esecutivo. Non a caso ieri mattina da L’Aquila il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, dopo aver fatto notare che «è un momento difficilissimo sia per la situazione economico-finanziaria sia per i rapporti istituzionali e di governo che vivono un’importante fase di transizione», ha invitato a recuperare «quel senso di unità che ultimamente si è perso». Un messaggio chiaramente rivolto alla maggioranza anche a nome di Mario Monti. Dal Pdl per tutta la giornata sono arrivati segnali rassicuranti, non ultimo quello del segretario, Angelino Alfano che ha sembrato voler spazzare i dubbi nati anche per un editoriale in linea con le posizioni di Berlusconi a firma Renato Brunetta, che è uno dei relatori della legge di stabilità. Brunetta avrebbe poi rassicurato l’altro relatore Pier Paolo Baretta (Pd) e il ministro Piero Giarda.
Nel frattempo è proseguito il lavoro di scrematura delle varie opzioni sul tavolo per correggere il provvedimento. Un primo punto sarà fatto domani pomeriggio nel corso di un incontro tra i due relatori e il ministro Grilli. Sempre domani scade il termine perla presentazione degli emendamenti da parte dei gruppi parlamentari. Il pacchetto delle modifiche allo studio parte da un punto fermo: la rinuncia al mini-taglio dell’Irpef e la revisione della stretta agli sconti fiscali con il contemporaneo irrobustimento di alcune detrazioni e deduzioni, a cominciare da quelle legate ai carichi familiari e al lavoro dipendente. In quest’ultimo caso l’operazione potrebbe essere realizzata in due tappe: alleggerimento immediato del carico su lavoro dipendente (e forse autonomo) accompagnato da una mini-riduzione Irap da far scattare magari nel 2o14 A considerare opportuno un chiaro intervento per alleggerire il cuneo fiscale sulle imprese agendo sull’Irap è in particolare l’Udc, come sottolinea Gian Luca Galletti. Resta il nodo risorse. Margini di manovra ci sarebbero lasciando invariate le misure sull’aumento (dimezzato) delle aliquote Iva dell’n% e del 21% dal prossimo luglio. Ma il Pdl spinge per uno stop totale al balzello Iva, che però costerebbe 6,6 miliardi su base annua. Il Pd con Baretta propone di far scattare l’aumento solo sull’aliquota del 21% (il minor gettito sarebbe di 2,2 miliardi). Ma a garantire la copertura non basterebbe il piano Giavazzi (si parla di 400-600 milioni) e neppure il Fondo di Palazzo Chigi da 900 milioni, 400 dei quali già ipotecati per la non autosufficienza.
Il Sole 24 Ore – 30 ottobre 2012