Roma, 9 marzo (Adnkronos Salute) – «Bere latte crudo e prendersi un’infezione. Abbiamo impiegato decenni per ottenere un latte esente da batteri nocivi per la salute umana e la moda del ‘naturale’ ci riporta indietro di un secolo».
A mettere in guardia è l’Aduc, che in una nota ricorda che la Food and Drug Administration, l’ente di controllo Usa su farmaci e alimenti, “ha proprio in questi giorni lanciato l’allarme sulla diffusione del consumo di latte crudo e sta esaminando gli effetti della stagionatura, per 60 giorni, dei formaggi, per verificare se tale procedura porti all’eliminazione dei batteri patogeni”. “Ovvio che si puo’ bere latte crudo – premette l’Aduc – ma i bovini, le stalle, la mungitura e la conservazione devono essere a prova di igiene. Se questi procedimenti non sono garantiti e’ possibile prendersi una infezione che puo’ essere particolarmente pericolosa per donne incinte, bambini, anziani e persone con sistema immunitario indebolito”. “I sintomi della tossinfezione alimentare – elenca l’associazione – sono vomito, diarrea, dolori addominali, febbre e mal di testa. Allora e’ meglio bere latte pastorizzato (con eliminazione dei microrganismi patogeni) e da agricoltura biologica. Se proprio si vuole bere latte crudo – suggerisce – si puo’ ricorrere ai vecchi sistemi quali la bollitura per 5 minuti”.