Il ministro: «E’ l’ora delle pari dignità, tutelare mucche e maiali come i cani e i gatti di casa» Terzo incontro per «La coscienza degli animali». La Hack: «Portare gli scolari nei macelli»
MILANO – «Io sono un animale, ho una coscienza, sono un essere vivente come l’uomo, soffro e gioisco… Amo i miei cuccioli… Ma non ho voce, non posso protestare né scioperare… Eppure i miei cuccioli sono presi, messi in gabbie ristrette, ingozzati di cibo per aumentare di peso rapidamente, liberati solo per essere uccisi senza dignità né attenzione alla sofferenza… Ma non ho voce, qualcuno parli per me». E in Italia c’è chi ha sentito l’invocazione e ha deciso di essere «voce» per questa importante componente del Creato che l’uomo, gerarchicamente posto al vertice, sfrutta invece di tutelare e amare. Come un buon capo dovrebbe fare. E la voce raccolta è divenuta manifesto, una carta di intenti per diritti minimi da rispettare e da far rispettare affinché l’uomo non sia la vera bestia dell’universo (e in questo caso, perdonino gli animali, il senso è proprio dispregiativo).
ALLEATI PER GLI ANIMALI – Michela Brambilla, ministro del Turismo, e Umberto Veronesi, l’oncologo che ha rivoluzionato la cura del cancro nel mondo, si sono alleati. Entrambi vegetariani, soprattutto animalisti. Hanno raccolto la sofferenza degli animali, traducendola in manifesto-obiettivo. Attorno a loro si è stretto un manipolo di rappresentanti dell’intellighenzia italiana, che cresce di appuntamento in appuntamento. Al terzo, ospiti dell’Istituto dei ciechi di Milano, hanno preso parte, dal vivo e in video, le scrittrici Dacia Maraini e Susanna Tamaro, l’astrofisica Margherita Hack, il regista Franco Zeffirelli, i giornalisti Vittorio Feltri e Maurizio Costanzo, il teologo Luigi Lorenzetti (che ha ricordato come la salvezza riguarda tutti gli esseri viventi, compresi i vegetali), l’avvocato Antoine Goetschel e l’imprenditore Franco Bergamaschi. Tutti garanti del manifesto «La Coscienza degli animali», sottoscritto da oltre 125 mila persone sul sito lacoscienzadeglianimali.it. Ancora troppo pochi, però, se si pensa che solo i vegetariani in Italia sono 6 milioni e 600 mila sono i vegani (vegetariani totali). E ancor di più sono gli amici degli animali che, pur mangiando proteine animali, rispettano questi esseri e sono contrari a sevizie, sofferenze, ridicolizzazioni, sfruttamenti. «E’ oggi necessario riconoscere i diritti di tutti gli animali con pari dignità». E’ il messaggio forte che arriva da Michela Vittoria Brambilla: «Una mucca, un maiale, un coniglio o una tigre — ha detto il ministro — devono avere le stesse tutele del cane o del gatto di casa, perché gli animali nascono uguali davanti alla vita ed è proprio la vita il loro primo diritto».
L’ALIMENTAZIONE VEG – La scelta dell’alimentazione vegetariana è quella migliore per tutelare la condizione degli animali negli allevamenti intensivi da carne. Senza dimenticare quelli da pelliccia, scelta questa però culturale. «La scelta vegetariana non è solo scelta etica, ma anche salutare», ha detto Veronesi. La storia e la scienza lo insegnano e lo hanno dimostrato: si prevengono cancro e mali della vecchiaia. E smussa anche l’aggressività umana. Dal dibattito è emersa anche la necessità di non dare più ospitalità sul nostro territorio ai circhi con animali, sul modello di quanto appena deciso in Inghilterra, e la battaglia per il bando definitivo dei test su animali per i cosmetici, che Bruxelles sembrerebbe voler rinviare oltre il termine stabilito dell’11 marzo 2013. Michela Brambilla è determinata nel portare avanti queste sfide, come già fa contro la caccia.
SCUOLA E CULTURA ANIMALISTA – D’altra parte è ancora recente nella storia dell’umanità l’affrancamento di parte degli esseri umani dalla condizione di schiavi, all’epoca forse con meno diritti anche degli animali. E come non ricordare i lager nazisti dove lo sterminio di altri uomini è stato lucidamente pianificato e programmato. Lo rammenta Margherita Hack, sottolineando come i tedeschi pur sapendo ipocritamente facevano finta di non sapere. «Così come oggi gli allevamenti intensivi con le loro crudeltà e atrocità sugli animali vengono tenuti lontani, nascosti all’opinione pubblica e, soprattutto, ai giovani — continua l’astrofisica —. La scuola porti i bambini a vedere, a sentire le urla strazianti dei vitellini o dei maialini, a verificare come un pollo cresce in gabbie in cui lo spazio in cui muoversi è pari a due terzi di un foglio A4, a capire da dove arrivano quelle fettine o quegli hamburger che poi si comprano al supermercato». La scuola? Sì, la scuola. Occorre far vedere e fare cultura, propone Veronesi. E l’etica che deve divenire prioritaria è quella della salute: «Mangiare quelle carni derivate da sofferenze e da non naturalità non è certo benefico». Anzi. La Hack, che ammette di non aver mai mangiato carne in vita sua, usa un paragone con ciò che conosce: «La frutta della mia gioventù, appena colta dall’albero, era tutt’altra cosa di quella di oggi». Insomma «vegetariani si può e si deve», è la chiusura di Veronesi. Un’ultima annotazione: i cani guida dei ciechi, simbolo di fratellanza e umanità, spesso in Italia non sono ammessi nei ristoranti, negli alberghi, nei locali pubblici. Rodolfo Masto, commissario straordinario dell’Istituto dei ciechi di Milano, lancia un appello al ministro. Subito raccolto. Alla fine sorge un dubbio: ma la coscienza gli uomini ce l’hanno?
Mario Pappagallo – corriere.it – 2 luglio 2011