Dopo la pausa estiva riprende a pieno regime l’attività della Società italiana di medicina veterinaria preventiva nel Veneto, la regione in cui la Società italiana di medicina veterinaria preventiva realizza il maggior numero di eventi formativi e di aggiornamento scientifico, circa il 50 per cento del totale nazionale. Importante anche il loro livello qualitativo, grazie a docenti e relatori di prestigio nazionale e alla rilevanza scientifica dei programmi.
«Un’offerta qualificata, pensata sui bisogni di approfondimento e formativi del personale delle Asl venete – spiega il vicepresidente SIMeVeP, Roberto Poggiani – ma messi a punto e pubblicizzati, nella stragrande maggioranza dei casi, con un respiro più ampio. Tanto che in questi sette anni di attività le presenze di frequentatori provenienti da altre parti d’Italia sono state numerose. E molti dei corsi del Veneto vengono poi ripresi e riproposti in altre regioni. Segno che la nostra realtà ha saputo cogliere appieno i bisogni formativi dei veterinari dipendenti, ma anche libero professionali e degli altri operatori sanitari che si occupano di prevenzione, con occasioni finalizzate a migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali ed assicurare appropriatezza ed efficacia alle prestazioni. Competitivo anche il costo medio a credito dei nostri eventi, un quarto circa di quello delle altre associazioni con analoghe finalità». La SIMeVeP veneta, inoltre, può vantare un accordo continuativo con l’Ulss 20, per la realizzazione di eventi Ecm, e organizza corsi rivolti ai tecnici di prevenzione anche in collaborazione con la loro associazione di categoria, l’Unpisi. Importante e qualificante da un punto di vista scientifico, soprattutto, la collaborazione con l’Università di Padova.