Una dote da 500 milioni per finanziare il nuovo credito d’imposta per investimenti al Sud. Allo studio anche un bonus fiscale per la sicurezza degli appartamenti. Per le Regioni la maggioranza punta al taglio delle addizionali Irpef. Sui giochi addio alla supertassa da 500 milioni introdotta lo scorso anno compensata con un ulteriore aumento del prelievo sulle new slot (fino al 17%) e una contestuale riduzione della percentuale di vincite dal 73% al 71%, mentre sulla pubblicità il compromesso allo studio potrebbe portare a nuove fasce orarie e tetti più rigidi.
Sulla possibilità di dare «sollievo» agli obbligazionisti che hanno visto andare in fumo i loro risparmi con il decreto salva-banche è stato lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a precisare ieri che il Governo se ne farà carico: «Stiamo studiando l’ipotesi di dare, attraverso un’operazione di cui si sta valutando la fattibilità anche in Europa, una qualche forma di sollievo a un particolare tipo di obbligazionisti». E ha proseguito ricordando che «senza intervento del Governo» queste banche «avrebbero chiuso» con danni per risparmiatori e lavoratori.
Intanto Esecutivo e maggioranza hanno proseguito ieri alla Camera il confronto sugli emendamenti alla legge di Stabilità. E i nodi affrontati spaziano dal Sud alle banche, dalla sicurezza ai giochi. Ma andiamo con ordine.
Bonus investimenti al Sud
Il Governo deve ancora scoprire del tutto le carte ma al momento sarebbe orientato a riconoscere un credito d’imposta alle imprese che investono nel Mezzogiorno. Il credito d’imposta sarebbe differenziato in relazione alla dimensione aziendale e pari al 15% per le piccole imprese, 10% per le medie e 5% per le grandi. A disposizione ci sarebbero 500 milioni complessivi ad esaurimento, con il meccanismo del “rubinetto” gestito dall’agenzia delle Entrate. Per le assunzioni, invece, si prevede di consentire alle imprese delle aree svantaggiate del Mezzogiorno di beneficiare della detassazione anche per il 2017. Agevolazione che beneficerebbe di un effetto annuncio in attesa del via libera di Bruxelles che il Governo chiederebbe nel prossimo anno. Il Pd punterebbe comunque a una detassazione del 100% da finanziare con le economie derivanti dai fondi di coesione, almeno per il 2016. Mentre sugli investimenti il credito d’imposta dovrebbe essere del 20%, triennale 2016-2018 e senza “rubinetto”.
Dl salva-banche
Oggi pomeriggio la commissione Bilancio entrerà nel merito, partendo proprio dall’esame dei 130 emendamenti parlamentari al decreto salva-banche che il Governo ha trasformato in una modifica alla legge di stabilità. L’ipotesi di lavoro è quella di bocciare un centinaio di quei subemendamenti e di accantonarne una trentina su cui poi votare nell’arco della settimana. Nelle intenzioni dell’Esecutivo e della maggioranza la soluzione ipotizzata dovrebbe portare a dare «sollievo» al 30% dei 350 milioni di risparmio che erano in mano ai piccoli risparmiatori delle 4 banche entrate nel meccanismo di risoluzione (Banca delle Marche, Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio di Chieti). Tutto ciò con l’istituzione presso il Mef di un Fondo di solidarietà che nell’ememendamento della maggioranza Melilli (Pd)-Pagano (Ap) ispirato dall’Esecutivo dovrebbe partire con una dote che ieri si sarebbe fermata a 100 milioni, rispetto ai 120 indicati nella proposta parlamentare depositata. Di questi, una parte (almeno 40 milioni) dovrebbero arrivare dal Governo e il resto dal sistema bancario. Tutta da definire la platea dei beneficiari anche con un successivo decreto dell’Economia.
L’altro intervento allo studio è il sostegno alla banca etica e al credito cooperativo che potrebbero vedersi riconoscere un credito d’imposta o una deduzione sulle somme versate ai fondi di risoluzione. Tra gli emendamenti segnalati anche il nuovo “salvagente” per Tercas.
Addizionali regionali
Governo e maggiornaza starebbero studiando anche una formula che consenta a tutte le Regioni con più facilità di abbassare le tasse, e in particolare l’addizionale Irpef. L’ipotesi a cui si lavora prevede, da un lato, la sospensione o una nuova scadenza delle rate dei mutui sottoscritti dalle Regioni che hanno piani di rientro e, dall’altro lato, un intervento sui pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni per consentire a tutte le Regioni di abbassare la pressione fiscale.
Sicurezza
Il Governo sta studiando un credito d’imposta anche per chi investe nella “sorveglianza”. Un bonus fiscale a chi installa telecamere e per la tutela personale dei propri immobili. Sempre sul fronte sicurezza il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha annunciato un emendamento alla Stabilità per evitare la chiusura di 23 prefetture che dovranno «restare, tutte, a presidio dei territori». L’emendamento , in linea anche con altre proposte Pd, sarebbe in linea anche con la riforma Madia e avrebbe già incassato il via libera del Mef.
Marco Mobili – Il Sole 24 Ore – 6 dicembre 2015