Raddoppiati i casi di violenze ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari, l’Usl 4 lancia un progetto per la tutela del personale in azienda. 23 casi nel 2016, 45 nel 2017 fanno riflettere. Il dibattito si è allargato a tutta Italia, dove si stanno moltiplicando i casi di aggressione ai danni di personale medico e sanitario, in particolare del servizio sanitario pubblico, ma non solo. L’Usl4 sta vivendo sulla propria pelle, nei tre presìdi ospedalieri del Veneto Orientale e le strutture sanitarie pubbliche del territorio, un’escalation di aggressività da parte di pazienti, familiari, amici. Nella quasi totalità dei casi è stato preso di mira il personale impiegato in azienda, medici, infermieri od operatori sanitari. Si va dalle aggressioni verbali alle spinte, dagli schiaffi ai pugni. In tutto 23 i casi registrati nel 2016, che sono aumentati fino a 45 nel 2017. Tutti questi casi per lo più sono stati nascosti o sono rimasti nell’anonimato, oppure denunciati alle forze dell’ordine con intervento dei legali negli episodi più gravi.
«Allo scopo di prevenire tali situazioni e proteggere medici e infermieri che svolgono il proprio lavoro», ha spiegato il direttore generale dell’Usl 4, Carlo Bramezza, « l’Usl 4 lancia il Progetto sperimentale di miglioramento per la gestione degli episodi di violenza contro gli operatori sanitari che coinvolge il personale in servizio nelle unità operative più a rischio». Si tratta dei reparti di Pronto soccorso, Psichiatria, Servizio per le dipendenze, Centro di salute mentale e Consultorio familiare. In questi reparti si sono registrati i casi di violenza. Pazienti o famigliari che hanno perso il controllo e si sono scagliati contro i medici o gli infermieri. Altre volte il bersaglio sono stati operatori sanitari a vario titolo o anche centralinisti.
«La novità verrà presentata in una conferenza stampa organizzata per martedì 22 maggio alle 11», ha ricordato il direttore generale, «nella sede centrale dell’Usl 4, in piazza Alcide De Gasperi 5 a San Donà». In quella sede il progetto verrà illustrato allo scopo di tutelare il personale e difenderlo dalle aggressioni prima che il fenomeno diventi incontrollabile e possa avere conseguenze molto gravi.
Fortunatamente le aggressioni si sono risolte con qualche lite violenta o denuncia, ma il clima è peggiorato e si è diffusa una certa paura tra i medici e il personale infermieristico che ha deciso di difendersi grazie all’interessamento dell’azienda e la stesura del progetto di tutela.
La Nuova Venezia – 20 maggio 2018