Una stangata sulle auto di grossa cilindrata e inquinanti da inserire in Finanziaria? L’ipotesi, come ha spiegato il Sole 24 Ore in edicola oggi, è subito rientrata per la netta contrarietà delle opposizioni e per il malcontento dei governatori.
L’idea, prevista in una versione del decreto attuativo del federalismo fiscale su fisco regionale, provinciale e sanità, era contenuta nel parere del relatore di maggioranza in bicamerale, Massimo Corsaro (Pdl). Il testo specifica, infatti, che con la legge di stabilità il governo metta mano a una revisione dell’imposta provinciale sulle formalità di trascrizione, iscrizione e annotazione dei veicoli richieste al pubblico registro automobilistico. E tra i canoni della revisione c’è anche la cilindrata del veicolo e l’inquinamento che produce. Ma, come detto, l’ipotesi è rientrata.
«Con il disegno di legge di stabilità – si legge però nel testo – il governo promuove il riordino dell’imposta provinciale di trascrizione sulle auto, in conformità alle seguenti norme generali: individuazione del presupposto dell’imposta nella immatricolazione del veicolo e relativa trascrizione; individuazione del soggetto passivo nel proprietario del bene mobile; delimitazione dell’oggetto dell’imposta ad autoveicoli, motoveicoli eccedenti una determinata potenza e rimorchi; determinazione uniforme dell’imposta per i veicoli nuovi e usati in relazione alla potenza del motore e alla classe di inquinamento; coordinamento e armonizzazione del vigente regime delle esenzioni ed agevolazioni; destinazione del gettito alla Provincia in cui ha residenza o sede legale il soggetto passivo d’imposta».
Inoltre, entro un mese dall’entrata in vigore del decreto del federalismo regionale, sono modificate le misure di questa imposta provinciale «in modo che sia soppressa la previsione specifica relativa alla tariffa per gli atti soggetti a Iva e la relativa misura dell’imposta sia determinata secondo i criteri vigenti per gli atti non soggetti ad Iva».
«La scommessa» del federalismo era «quella di far diminuire le tasse, non di introdurne di nuove soprattutto nelle regioni con i conti in regola». Lo dice il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, in un intervento sul Corriere della Sera dove si dichiara contrario alla ventilata introduzione di nuove tasse: «Non è accettabile pensare, soprattutto in questo momento, a nuove tasse o sovrattasse. Fra i principi fondamentali della legge-delega sul federalismo fiscale si parlava di invarianza della pressione fiscale e a questo principio è doveroso attenersi». «La nuova tassa sui Suv che viene ipotizzata – continua Formigoni – aumenterebbe il prelievo fiscale soprattutto in alcune aree del territorio, proprio quelle già ampiamente in credito fiscale, ma rimarrebbe lì in minima parte».
20 marzo 2011 ilsole24ore.com