Secondo gli ultimi dati emessi dall’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), i paesi europei stanno riuscendo a tenere sotto controllo i focolai di influenza aviaria. Il periodo più critico, vale a dire l’arrivo dell’inverno caratterizzato dalla migrazione degli uccelli selvatici che trasmettono il virus su lunghe distanze, è ormai alle porte e il numero di nuovi casi segnalati dalle autorità sanitarie nazionali sembra essere in diminuzione.
Tuttavia, l’HPAI rappresenta ancora una minaccia per il settore avicolo. La scorsa settimana nuovi casi di malattia causati dal sottotipo H5N8 del virus sono stati segnalati nel pollame commerciale in Francia, Germania e Italia, e sette Stati membri hanno informato l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) sul rilevamento del virus negli uccelli selvatici.
Nel suo ultimo rapporto del 29 marzo, il ministero dell’agricoltura francese ha confermato altri 20 focolai portando il totale dei casi, dallo scorso novembre, a 485. Tra i Dipartimenti nel sud-ovest del paese, area maggiormente colpita dalla malattia, il maggior numero di focolai sono stati rilevati a in Landes (286). Inoltre il ministero francese ha anche riferito all’OIE 23 focolai di HPAI H5N8, che hanno interessato anatre, polli e uccelli acquatici.
Il Ministero federale dell’agricoltura della Germania ha riferito altri 13 focolai del ceppo H5N8 di influenza aviaria, facendo aumentare il numero totale a 99. Tra questi 16 focolai hanno interessato zoo e parchi animali. Secondo il Ministero, da metà febbraio, la situazione in Germania è leggermente migliorata, tanto che gli stati federali di Baden-Wuerttemberg, Baviera e Nord Reno-Westfalia hanno ormai abolito l’obbligo di mantenere al chiuso il pollame. Nonostante questi segnali positivi, il virus H5N8 rimane una preoccupazione in Bassa Sassonia, che ha registrato 7 nuovi focolai tra gli avicoli commerciali, coinvolgendo oltre 99.000 uccelli, tra cui tacchini da ingrasso, anatre di allevamento e galline ovaiole.
L’autorità sanitaria italiana e organizzazione di ricerca per la salute animale e la sicurezza alimentare (IZSVe), ha riportato 2 focolai di HPAI causati dal virus H5N8, portando il totale dei casi stagionali a 12. Si tratta di un allevamento di circa 16.000 tacchini da ingrasso nel veronese e di un allevamento da cortile in Friuli-Venezia Giulia.
Secondo gli ultimi rapporti ricevuti dall’OIE il virus H5N8 ad alta patogenicità è stato rilevato in uccelli selvatici in Belgio, Bosnia-Erzegovina, Francia, Germania, Romania, Slovacchia e Slovenia.
Fonte WattAgNet (da Unaitalia) – 4 aprile 2017