Mentre il Governo lavora sulla delega fiscale che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri la settimana prossima, i cittadini si domandano quali saranno i vantaggi di una riforma fiscale orientata, come ha sottolineato il premier Mario Monti, alla crescita.
Il testo viene via via limato. Punti certi sono la semplificazione delle agevolazioni e delle detrazioni fiscali. Il prelievo, poi, dovrebbe spostarsi dalle imposte dirette a quelle indirette.
Aumenteranno le detrazioni per famiglie numerose e redditi bassi
La grande attesa è sicuramente legata alla possibilità di ridurre il peso fiscale per i contribuenti onesti utilizzando i proventi della lotta all’evasione e attraverso il meccanismo dello “spending review”, a patto che non ci siano sforamenti sui conti. L’intervento non sarebbe, però, sulle aliquote Irpef , ma sull’aumento delle detrazioni per alcune categorie di contribuenti e per le famiglie numerose.
Dal fondo taglia Irpef una riduzione non strutturale delle aliquote
Nella nuova delega fiscale dovrebbe, infatti, entrare il “fondo taglia Irpef”. Dunque potrebbe esserci una riduzione “non struttturale” delle aliquote e un possibile incremento delle detrazioni con particolare riguardo per le famiglie numerose. Sono stare mappate 720 voci dal gruppo di studio sull’erosione fiscale. Una razionalizzazione potrebbe consentire di recuperare risorse per riequilibrare il prelievo, spostando il peso degli sconti sui redditi più bassi, su famiglie e lavoro.
Ridurre l’aliquota Irpef più bassa costa 5 miliardi a punto
È anche necessario riflettere sul fatto che ritoccare, per esempio, l’aliquota più bassa dell’Irpef, dal 23 al 20%, come è stato stimato dal Sole 24 Ore, potrebbe richiedere 15 miliardi, in pratica circa cinque miliardi a punto.
Imposte sulla casa anche in base alle spese di gestione e manutenzione
Sul fronte della casa sarà rivisto il meccanismo di calcolo delle imposte sugli immobili. Abitazioni e uffici saranno misurati non più solo in metri quadrati, ma anche in vani e le tasse si pagheranno non solo sulla base del valore patrimoniale dell’immobile, ma anche considerando le spese di gestione e di manutenzione.