È una delle riviste medico-scientifiche più prestigiose al mondo. Sicuramente leader per quanto riguarda la salute pubblica. The Lancet dedica la sua copertina all’Ema in procinto di lasciare Londra e affida al suo direttore, Richard Horton, un editoriale che se da un lato è un vero e proprio endorsement per la candidatura di Milano come nuova sede dell’Agenzia del Farmaco, dall’altro mette in guardia contro possibili «inciuci» tra Germania e Francia per favorire la capitale della Slovacchia, Bratislava. Horton, non nuovo a prese di posizioni dure e scomode, non usa mezzi termini e dalla sua postazione di medico-ricercatore, avverte: «Sarebbe scandaloso per la Ue premiare la Slovacchia con l’Ema vista la sua politica razzista nei confronti dell’immigrazione. L’Italia merita una maggiore e più seria considerazione sia sul piano morale sia sul piano medico».
Ieri si è chiusa la prima fase della candidatura. Oltre una ventina le città che hanno presentato i loro dossier. Milano è in corsa. Il premier Gentiloni ci ha messo la faccia insieme al sindaco Sala e al governatore Maroni. Gli avversari sono tanti e temibili. La partita è difficile e complicata. La decisione finale sarà presa a novembre. Il timore, anzi, la quasi certezza, è che oltre al criterio della scelta geografica (previsto per riequilibrare le agenzie sul territorio dell’Unione) peserà la scelta politica. Preoccupazione che evidentemente non serpeggia solo tra i politici italiani ma anche in parte della comunità scientifica. «La decisione non sarà tecnica – scrive Horton —. Sarà politica. C’è già il forte sospetto che sia stato fatto un accordo. È vero, per esempio, che Angela Merkel ha accettato di supportare Bratislava in cambio del trasferimento dell’Eba (l’Autorità bancaria europea) a Francoforte? C’è anche un’altra considerazione: l’Italia è stata in prima linea nello sforzo umanitario per aiutare decine di migliaia di rifugiati che si sono riversati in Europa. Lo ha fatto con compassione e impegno mentre molte nazioni europee si sono rifiutate di offrire assistenza. Il primo ministro Fico ha detto che “l’Islam non ha posto in Slovacchia”. Il governo slovacco ha intrapreso azioni legali per bloccare le quote di rifugiati nel suo Paese». «Scandaloso» per chi si occupa della salute di tutti.
Milano e l’Italia hanno tanti meriti, ricorda Horton. Puramente scientifici. A partire dallo «standing» dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, per continuare con le reti di sperimentazione cliniche che hanno portato a scoperte importanti (come gli studi del Gissi sull’infarto miocardico). Il Paese ha dato i natali a scienziati di fama mondiale come Rita Levi Montalcini e Mario Capecchi, Nobel per la medicina nel 2007. Senza dimenticare il lavoro svolto da Silvio Garattini proprio all’Ema.
Maurizio Giannattasio – Il Corriere della Sera – 1 agosto 2017