Concorrenza e farmacie, sperimentazioni di farmaci e Ordini professionali, rimborso ai danneggiati da talidomide, registro nazionale dei tumori, testamento biologico, contenimento degli sprechi ambientali e tutela della salute. Sono sei gli appuntamenti con le “leggi sanitarie” in agenda la prossima settimana in Parlamento. Tutto condensato in tre giorni, col Senato che però inevitabilmente dovrà rinviare molti appuntamenti per dare spazio in aula alle votazioni sulle unioni civili che soprattutto da mercoledì entreranno nel vivo, mentre i toni del conbfronto sulle adizioni non accennano a diminuire.
In commissione Igiene e sanità a palazzo Madama è in agenda l’esame e il voto del cosiddetto Ddl omnibus della ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, che interviene tra l’altro sulle sperimentazioni di farmaci e sugli Ordini professionali, con la creazione di nuovi organismi per le categorie non mediche. Da segnalare che il Ddl è fermo in prima lettura ormai da ben 714 giorni, quando premier era Enrico Letta. In commissione Industria, invece, in attesa del parere della commissione Bilancio sugli emendamenti, rischia di rallentare ancora il cammino della legge sulla concorrenza, col capitolo caldo dell’ingresso del capitale in farmacia e la vendita anche nelle parafarmacie e nei corner della Gdo dei farmaci C con obbligo di ricetta. Sempre in commissione Igiene è prevista mercoledì la ripresa della discussione sul provvedimento, già approvato dalla Camera, che assegna risarcimenti ai danneggiati da talidomide.
Meno incerto invece l’iter dei provvedimenti in commissione Affari sociali della Camera, al lavoro da martedì a giovedì. In tutte e tre le giornate la commissione proseguirà le votazioni della Pdl che vuole limitare sprechi e danni ambientali anche per favorire la tutela della salute. Mercoledì comincia un ciclo di audizioni nell’ambito delle proposte di legge per la creazione di un Registro nazionale dei tumori. E giovedì prosegue l’esame di un altro provvedimento ad alto tasso di sensibilità etica: il biotestamento, ovvero la dichiarazione anticipata della volontà di morte e di interrompere i trattamenti sanitari, tema fallito ormai da più legislature.
Il Sole 24 Ore sanità – 6 febbraio 2016