La disperazione di un allevatore maremmano: se non riesco a piazzarli altrove, per molti di loro sarà la fine
GROSSETO – Per due anni, dopo lo sfratto e alcune proroghe, l’allevatore ha cercato una nuova tenuta dove ospitare i cavalli, cinquanta in tutto, bellissimi, razza maremmana, tra loro molte femmine. Adesso però il tempo è scaduto: la tenuta di Roccastrada (Grosseto) deve tornare ai legittimi proprietari, i conti Tolomei, e gli animali devono essere trasferiti altrove. Il problema è che nessuno li vuole e adesso, se entro un mese non sarà trovata una soluzione, i cavalli rischiano di finire al mattatoio.
LO SFRATTO – «Stiamo avendo contatti con alcune tenute qui in Maremma – spiega ai giornalisti Stefania, la moglie di Lauro Rossi, il proprietario dei cavalli – ma non è semplice piazzarli tutti. Temo che in molti finiranno macellati». La storia dei cavalli di Lauro inizia due anni fa. Rossi è uno dei migliori allevatori maremmani, un buttero figlio d’arte, come lo sono stati il padre e il nonno. Così decide di affittare due ettari di uliveto a Roccastrada e ci trasferisce una ventina di puledri di razza, tra questi alcune madri di campioni. Due anni fa il contratto di affitto non viene rinnovato. Rossi deve chiudere l’allevamento e trasferirlo altrove. Non è una cosa semplice anche perché i cavalli si sono moltiplicati e adesso sono cinquanta. Dove metterli? Inizia la ricerca di un luogo sicuro, inutilmente.
LE PROROGHE – Rossi contatta allevamenti nell’Alto Lazio, cerca aiuto tra gli allevatori di altre parti della Toscana e anche del Nord, ma solo pochi accettano di prendere qualche cavallo. I conti Tolomei, anche loro allevatori e dunque consapevoli delle difficoltà di Rossi, concedono ai Rossi molte proroghe, sperano anche loro che gli animali possano trovare una sistemazione sicura e definitiva, ma non possono aspettare in eterno. Così scatta lo sfratto con l’ufficiale giudiziario pronto a far rispettare un’ordinanza già esecutiva.
ORGOGLIO BUTTERO – Adesso c’è un mese di tempo per trovare un posto sicuro ai bellissimi cavalli maremmani che, altrimenti, saranno destinati al macello. Una parola, macello, che il proprietario non vuole neppure sentire e che sta facendo mobilitare anche le associazioni animaliste pronte a scendere in campo per difendere i puledri. Sos è già partito. Anche perché sarebbe un affronto, nella terra dei cow-boy italiani (i butteri appunto), portare al macello destrieri maremmani, il simbolo di una terra speciale.
Corriere.it – 22 marzo 2011