La segreteria regionale del Sivemp Veneto, dopo aver visionato il profilo social personale di un veterinario pubblico che opera nella nostra regione, manifesta sconcerto per i modi e per i contenuti divulgati dal collega, nella veste ufficiale di direttore di unità complessa. La comunicazione, datata 1° settembre 2020, è rivolta ad un operatore del settore di allevamento di bovine da latte in riferimento soprattutto a presunte violazioni in materia di sicurezza alimentare e, più specificatamente, a fatti gravi e comportamenti pericolosi per i consumatori da parte dell’allevatore.
Il Sivemp, che rappresenta la maggioranza dei veterinari pubblici del Veneto, prende le distanze da esternazioni che nulla hanno a che fare col comportamento equilibrato, responsabile, eticamente e socialmente sostenibile richiesto ai veterinari pubblici e, ancor di più, a quelle figure che rivestono un ruolo di pianificazione, programmazione e verifica. Il controllo ufficiale presuppone alta professionalità, competenza e uniformità di giudizio. Per questo, essendo attività difficile e delicata va attuata in ogni caso secondo prassi, codici e comportamenti definiti. L’attività di controllo ufficiale riconosce la sua base sulla valutazione del rischio e va attuata con indipendenza, trasparenza e approccio sistematico. Le modalità di rilevazione e di contestazione degli illeciti devono seguire l’iter procedurale e comunicativo stabilito da leggi e regolamenti. Questo iter non prevede esternazioni e commenti inseriti in un contesto di conflitto, scontro e minacce tra le figure della produzione e quelle del controllo. Secondo questo sindacato quanto è stato scritto nel caso in esame, alla luce dei modi e del mezzo utilizzato, è incompatibile col comportamento rigoroso che le norme richiedono a un veterinario pubblico ufficiale.
La segreteria regionale del Sivemp Veneto
8 settembre 2020