Gli assessori regionali Luca Coletto e Cristiano Corazzari saranno oggi ad Adria per «disinnescare» malumori e preoccupazioni che, domattina, porteranno al corteo bipartisan (dal centrodestra e Lega Nord fino a Cgil e Prc) in difesa dell’ospedale cittadino. La manifestazione, a cui hanno aderito tutti i Comuni del Delta su stimolo del sindaco adriese Massimo Barbujani, partirà alle 10.30 dal nosocomio per arrivare in piazza Groto.
Obiettivo salvaguardare servizi e posti di lavoro, con 11 contratti che, in scadenza a fine mese, non verranno prorogati (7 esternalizzati a una cooperativa per il servizio accoglienza e 4 interinali al dipartimento Prevenzione, di cui 3 amministrativi e un tecnico veterinario) e saranno sostituiti da personale interno.
Barbujani sarà all’incontro con Coletto e Corazzari, delegati rispettivamente a Sanità e Territorio, insieme ad Antonio Compostella. Quest’ultimo, direttore generale dell’Usl 5 (nata dalla fusione delle aziende 18 di Rovigo e 19 di Adria), ieri pomeriggio ha incontrato i sindaci bassopolesani, ribadendo che i servizi non sono intaccati.
«Dati alla mano – sostiene Compostella – stiamo investendo su Adria, con la progettazione del nuovo Pronto soccorso, il completamento della palazzina per i posti-letto di comunità, l’assunzione di 15 medici, 45 tra infermieri e operatori socio-sanitari, due primari più un terzo in concorso ad aprile, l’acquisto di una Tac e una Risonanza magnetica nuove».
I timori, però, sono legati non solo agli 11 contratti in scadenza, ma anche all’appalto per le cucine con altri 22 posti stimati. «Entro fine anno – riprende Compostella – verrà individuato un gestore unico provinciale dalla Regione: gli chiederemo di considerarne l’assorbimento». I più a rischio i 4 cuochi: l’appalto prevede la tecnica «cook&chill» ossia preparazione esterna e rigenerazione in loco, scelta che permetterà all’Usl di risparmiare 800.000 euro di ristrutturazione cucine.
«Per noi anche un solo posto di lavoro perso è inaccettabile – sostiene Barbujani – Mi chiedo, poi, se questa tecnica non peggiorerà la qualità dei pasti, dopo anni di filiera corta». Con Barbujani, il deputato Pd Diego Crivellari, che chiama in causa Luca Zaia. «Ora è necessario che la Regione si faccia carico di quelle persone che potrebbero il lavoro per questa situazione» chiede il dem.
In pista anche Claudio Bellan. «Chiediamo garanzie sui servizi agli utenti – spiega il sindaco di Porto Tolle – Per noi, all’estremo Delta, non è possibile centralizzare tutto a Rovigo». Parla di ottica preventiva, Francesco Siviero. «Lanciamo un segnale – dice il sindaco di Taglio di Po – le scelte devono essere condivise».
Nicola Chiarini – Il Corriere del Veneto – 3 marzo 2017