La Regione cambia idea e ritira il declassamento dell’ospedale di Adria. È una delle novità introdotte dalla giunta di Luca Zaia nelle schede ospedaliere, lo strumento di programmazione per la sanità veneta che ha messo sul piede di guerra sindaci e cittadini polesani e anche di altre province. Una modifica che arriva dopo la promessa fatta ai primi cittadini del territorio dallo stesso Zaia, contestato durante la sua visita all’ospedale di Rovigo per l’inaugurazione di un nuovo laboratorio di analisi.
Il polo sanitario di Adria resterà «Spoke», ma perderà comunque 5 primariati su 13 passando da 178 posti-letto a 144. Vengono ripristinate Chirurgia e Urologia, viene mantenuto il «Punto-nascite», ma soppressi i posti-letto di Psichiatria. Sono previsti 32 posti-letto di Chirurgia ordinaria, disponibili 7 giorni su 7 e ne vengono aggiunti altri 10 per riabilitazione.
All’ospedale di Trecenta confermata la centralità in ambito riabilitativo con 50 letti di cui 10 per le lesioni cerebrali. In totale una contrazione di circa una decina di posti-letto, con l’aggiunta però di 4 per la Terapia intensiva. Eliminati invece i primariati delle aree infantile, materna e psichiatrica.
A Rovigo aumentano i primariati, salendo a 40 con 374 posti-letto totali. L’ospedale del capoluogo diventerà il Polo unico per Psichiatria, assorbendo quanto tolto da Adria e Trecenta. Confermata l’apicalità di Neuroradiologia e di Malattie infettive, con l’aggiunta di Psichiatria infantile.
Riguardo le strutture intermedie, quelle che non ospitano malati acuti, a Rovigo previsti 40 posti-letto per gli ospedali di comunità. A Trecenta la quota totale salirà a 30, mentre ad Adria, oltre ai 24 normali, ne vengono attivati 14 per le Unità di riabilitazione territoriali e 5 per l’Hospice. Cambiano anche le modalità di funzionamento degli ospedali di comunità, dove ai 30 giorni di degenza con retta pagata dal pubblico se ne potranno aggiungere altri 30 se necessario, poi si dovrà versare una quota via via maggiore.
«Complessivamente un bilancio positivo — afferma Antonio Compostella, direttore generale dell’Usl 5 — Sono felice del riconoscimento di Adria come Spoke e dei 30 milioni di euro erogati dalla Regione per la ristrutturazione di Rovigo».
Soddisfazione dai rappresentanti della Conferenza dei sindaci, Michele Domeneghetti e Antonio Bombonato: «È stato un dialogo proficuo».
Critici invece i Comitati a difesa della sanità polesana. «Bene il metodo, male i contenuti — afferma Vanni Destro, uno dei rappresentanti — Siamo soddisfatti del riconoscimento di Adria come Spoke, ma ci sono stati tagli importanti. Abbiamo però visto un cambiamento di metodo, con la Conferenza dei sindaci che ha cercato il dialogo, portando a casa risultati».
Resta teso il clima politico, col consigliere regionale dem, Graziano Azzalin all’attacco della giunta Zaia. «La lotta paga — afferma — Ma perché proposte prima respinte ora accettate?». Caldo anche il fronte sindacale, con la Cgil che ha incontrato il prefetto Maddalena De Luca per la carenza di medici. «La riduzione degli investimenti ha portato a condizioni di lavoro inaccettabili». (Marco Baroncini)
CORRIERE DEL VENETO – Giovedì, 16 maggio 2019