È bastata una settimana perché le scuole cominciassero a preoccupare l’azienda sanitaria: in soli sette giorni il numero delle classi in quarantena o con provvedimenti restrittivi è triplicato. Erano 23 quando gli istituti sono stati riaperti, oggi sono 61, 32 solo negli ultimi due giorni con 21 quarantene. «Per fare lo screening in tutte le scuole il nostro personale non basta – commenta il dg Francesco Benazzi -. La soluzione ideale sarebbe l’autosomministrazione di tamponi, saremmo noi a fornire i kit. È evidente che lì i contagi aumentano». Le classi in cui sono stati trovati casi nella Marca sono 16 di istituti superiori e 45 scuole medie, elementari o dell’infanzia; 32 nel distretto di Treviso, 14 in quello di Pieve di Soligo e 15 nel distretto di Asolo. Due “scuole sentinella” sono già partite: una classe della media Grava in autosomministrazione, l’Itis Fermi al completo seguito dall’università di Padova.
Il parametro dei contagi su 100 mila abitanti appare oggi significativo: negli ultimi giorni la media provinciale è cresciuta da 118 a 124 (picco in alto nel distretto di Asolo con 138, picco in basso nel distretto di Pieve con 109). «Le scuole hanno sicuramente influito – continua Benazzi – e poi abbiamo avuto dei casi anche in contesti aziendali e fabbriche, non focolai ma casi sporadici». Ci sono però sette comuni della Marca che sforano i 250 casi su 100 mila abitanti, e sono tutti comuni poco popolosi: Pieve del Grappa, San Zenone degli Ezzelini, Fonte, Fontanelle, Moriago, Chiarano e Cessalto.
L’indice Rt della provincia scende, è dimezzato rispetto a un mese e mezzo fa ma le scuole ora sono un rischio: il primo maggio era 1,4 (sopra l’1 diventa critico), ora è 0,72. Calano anche i ricoveri: 13 posti letto in meno occupati da pazienti Covid in 24 ore e i posti letto liberi in tutta l’Usl 2, considerati ospedali e ospedali di comunità, sono 151. I contagi ieri sono stati 165 per un totale di 2.906 trevigiani attualmente positivi.
Per Benazzi l’inversione di tendenza è cominciata, anche se bisogna tenere i piedi per terra: «Le terapie intensive sono scese in poche settimane da 42 alle 29 di ora, 16 sono libere. Andiamo verso la zona gialla per l’occupazione. Un dato importante è che venti giorni fa avevamo il 20,3% di posti Covid sul totale dei ricoveri. Oggi siamo al 12,8%, una media che comprende anche il 92% del Covid hospital di Vittorio Veneto e Castelfranco, Covid free». Treviso non migliora rapidamente come Padova e Venezia, ma ci prova. Che i contagi siano in fase di rallentamento lo conferma anche il Suem: gli accessi al pronto soccorso sono calati dai 27-30 della scorsa settimana ai 9 di ieri. Sempre a tema Covid, fra il personale dell’Usl 2 i positivi sono 12, tutti non vaccinati: 5 oss, 5 infermieri e 2 amministrativi. «Stiamo raccogliendo i nominativi dei dipendenti e delle libere professioni – chiude Benazzi -. La Regione incrocerà i dati con chi ha fatto il vaccino, quando riceveremo le liste ci saranno 5 giorni per essere vaccinati, poi saranno sospesi. Dobbiamo rispettare il decreto del governo. I 150 dipendenti dell’Usl lo faranno a breve. Le situazioni più dubbie sono fra gli esterni e i non convenzionati».